«Il silenzio dei colpevoli ucciderà intere generazioni»

by Sergio Segio | 17 Novembre 2013 8:31

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Tra loro ha sfilato, accanto a don Maurizio Patriciello, anche Nino D’Angelo, padre nobile dei neomelodici di ogni generazione, cresciuto nel quartiere di San Pietro a Patierno, periferia nordorientale di Napoli. Alla folla che cercava di salutarlo, rispondeva «ci vuole un risveglio delle coscienze». D’Angelo, a Sanremo nel 2010 cantava con Maria Nazionale Jammo ja’, un brano sull’emigrazione. Di solito si va via per lavorare ora invece dovremmo scappare per non morire di rifiuti?
Però questo volta non è colpa nostra. E’ colpa di tutti quelli che si sono stati zitti per anni lasciando che lo scempio proseguisse. Politici, colletti bianchi, persone importanti ma senza coscienza. Più di vent’anni di veleni sversati produrranno morti per generazioni e se non facciamo smettere questo disastro moriranno ancora altre generazioni. I responsabili vanno fermati.
Negli anni passati, e anche oggi, i comitati sono stati accusati di fare allarmismo
Allarmismo? E allora ci pensino i servitori dello stato a informare le popolazioni. Invece i servitori dello stato non ci dicono niente. Però i militari statunitensi di stanza a Gricignano, nel casertano, le analisi sull’acqua che usciva dal rubinetto le avevano fatte, avevano trovato che erano inquinate e avevano avvisato sia la comunità Usa che le autorità locali e regionali. Le autorità però non hanno fatto niente e la gente ha continuato a bere l’acqua inquinata. Allora è allarmismo o diritto essere informati?
Le popolazioni della provincia di Napoli e Caserta spesso nelle manifestazioni hanno subito cariche della polizia. Ti sono sembrati pericolosi mentre eri in corteo con loro?
Io ho visto solo brava gente, gente semplice di Caivano, di Aversa, di Napoli, gente che di solito non ha voce, vittima del sistema stato-camorra. Il quartiere dove sono cresciuto era così, ai margini, a un passo dalla città. Sono come loro, solo che a diciotto anni la musica ha cambiato la mia vita in meglio. Ma se mi dicono che c’è bisogno di me io allora ci sono e sto con loro. Quindici anni fa ho scritto una canzone, Terra nera, niente di meno è ridiventata attuale.
Però c’è anche chi si è prestato e, in cambio d soldi, ha lasciato sotterrare i rifiuti nelle terre che coltivava
E’ vero, il male c’è in quelle zone, si sono inventati una cosa pazzesca e lo stato non ha mai fermato i camion che scendevano dal nord pieni di veleni. Tutta gente senza emozioni, senza coscienza, che non vale niente. Magari ora quegli stessi contadini si lamentano pure. Però non sono tutti così, andate a vedere e scoprirete comunità solidali, brava gente che è preoccupata e ha già visto morire figli, mariti, mogli, sorelle, fratelli. Sono spaventati e vogliono la verità. Nel corteo ce n’erano tanti, hanno portato le foto dei parenti morti di tumore, è stato straziante vederli sfilare. Pure io sono preoccupato per la mia famiglia. Gli altri siamo anche noi e noi siamo lo specchio degli altri.
I leghisti dicono che è colpa nostra che non sappiamo smaltire i rifiuti e pretendiamo sempre risorse dallo stato.
Ma l’immondizia che facciamo noi a casa non fa così male. Quella che ci uccide è quella che hanno mandato loro, gli scarti delle fabbriche spediti nei camion dando pure i soldi alla camorra. Dovrebbero vergognarsi. E’ questo che bisogna spiegare all’opinione pubblica. La verità è che non ci sappiamo difendere, non sappiamo far sentire la nostra voce e allora finiamo per prenderci le colpe degli altri. Mo’ ci stanno togliendo anche quel po’ di vita che avevamo, perché certo nelle zone che hanno inquinato più che altro si sopravvive. Quelli invece che sanno vivere e vivono bene non dovranno mai sopportare le colpe di questo disastro.

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