Bus selvaggio, Genova al collasso gli autisti a Doria: sciopero a oltranza
GENOVA — Lo sciopero selvaggio dei bus paralizza Genova. Oggi i dipendenti di Amt, l’azienda del trasporto pubblico locale controllata al 100% dal Comune, bloccheranno le rimesse per il quarto giorno consecutivo, lasciando la città senza mezzi di trasporto e intasata dal traffico privato, ma anche dai cortei dei lavoratori, che martedì hanno invaso il consiglio comunale per protestare contro la minaccia di privatizzazione della società. «La nostra vertenza deve essere un esempio nazionale — dice Andrea Gatto, segretario della Faisa-Cisal — noi stiamo lottando per mantenere pubbliche le aziende dei servizi ». Lo sciopero genovese rischia di innescare un effetto domino nelle altre società del trasporto pubblico locale sparse per l’Italia, che si trovano tutte a far fronte ai tagli della finanza pubblica, tanto che si parla di possibili manifestazioni anche a Roma. E oggi a Genova arriveranno a portare la solidarietà dei lavoratori Amt quattro delegati dell’Atac con il loro striscione.
Sotto la Lanterna l’assedio del consiglio comunale di martedì si è concluso con la sospensione della seduta, che è ripresa solo ieri pomeriggio a porte chiuse, la prima volta che accade in città, mentre i lavoratori presidiavano il palazzo del Comune. Nemmeno le rassicurazioni del sindaco Marco Doria, che ha dichiarato ufficialmente che «per tutto il 2014 Amt resterà pubblica», sono servite a placare l’ira dei dipendenti. Ieri infatti ai sindacati l’azienda ha richiesto anche, per mantenere i conti in equilibrio, di proseguire per tutto l’anno prossimo i contratti di solidarietà già varati nel 2013 e anche i tagli a riposi e premi aziendali contenuti nell’accordo sindacale dello scorso maggio.
I cortei che hanno mandato in tilt il traffico in tutta la città hanno coinvolto più di mille lavoratori sui 2400 dipendenti complessivi dell’azienda e ieri ai dipendenti di Amt si sono uniti anche quelli di Amiu e Aster, le aziende del Comune che si occupano rispettivamente di rifiuti e manutenzioni, anche loro a rischio di privatizzazione.
Oggi si ricomincia: i sindacati hanno convocato l’assemblea generale di tutti i lavoratori questa mattina alle nove, sono probabili nuovi cortei ai quali potrebbero unirsi anche i portuali della Compagnia unica che sono in stato di agitazione per i tagli
agli stipendi.
Related Articles
Colpi di scena, bluff e il «jolly» belga Tutte le carte della partita a poker
Il veto annunciato dell’Italia e i segnali sottovalutati da Berlino
Non Fateci Pagare ancora il disastro di Alitalia
Sui principali giornali nazionali il 3 luglio di quest’anno leggevo che Colaninno alla presentazione del piano industriale 2013-2016 affermava: «… Partecipare al progetto di risanare una compagnia aerea è stato molto difficile… risanare una compagnia che si chiama Alitalia lo è stato doppiamente…». Nella stessa conferenza stampa Colaninno poi affermava che «il piano industriale non presuppone interventi di capitali esterni».
Intesa sulle banche tra Italia e Bruxelles Padoan: “Sarà utile”
Sofferenze smaltite con garanzia pubblica a prezzi di mercato ma con un meccanismo crescente