Letta ottimista: nel 2014 ripresa a portata di mano

by Sergio Segio | 14 Novembre 2013 9:41

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ROMA — «La ripresa economica nel 2014 è a portata di mano e serve fiducia per far girare di nuovo l’economia e riavviare i consumi». Il presidente del Consiglio Enrico Letta menziona i dati di Moody’s che migliorano le stime sull’Italia e invita tutti a una iniezione di ottimismo anche «se questi dati per ora non si vedono e non si toccano, prevalgono quelli sulla disoccupazione e le imprese che chiudono». Mentre in Senato procede l’analisi degli emendamenti alla legge di stabilità — bocciati 600, compreso quello per innalzare da 8 a 12 mila euro l’area della no tax area, ammessa invece la proposta Mucchetti per abbassare al 15% la soglia dell’Opa — il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni è volato a Bruxelles dove ieri sera si è incontrato con il vicepresidente Ue Olli Rehn per tranquillizzare gli sceriffi comunitari preoccupati per l’alto numero di emendamenti alla manovra, mentre il ministro per i Rapporti col Parlamento, Dario Franceschini, diceva: «Non penso ci sarà bisogno del voto di fiducia per approvare la legge di Stabilità».
A peggiorare il quadro macro economico i dati trasmessi ieri dalla Banca d’Italia che fotografano il debito pubblico in lenta ma costante crescita: a settembre si è portato a 2.068 miliardi, 8 in più rispetto ad agosto. Siccome la crisi morde e le aziende chiudono, Bankitalia ha purtroppo certificato un visibile calo delle entrate fiscali che — sempre a settembre — sono scese a 21,455 miliardi dai 22,579 del settembre 2012. Un po’ di ossigeno arriverà dall’Agenzia delle Entrate che ieri ha annunciato il rimborso Iva per un miliardo di euro a circa 4 mila imprese. Anche di tutto questo si parlerà nel corso del vertice di oggi dell’Eurogruppo, e domani dell’Ecofin.
Se a Bruxelles l’Italia è impegnata a garantire la serietà della manovra e la tenuta dei saldi, in Parlamento infuria la carica degli oltre tremila emendamenti, 600 dei quali ieri sono stati giudicati inammissibili. Come quello bipartisan, firmato dai senatori Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl) e Giancarlo Sangalli (Pd) per alzare la soglia dell’esenzione fiscale a 12 mila euro. Il governo lo ha respinto perché costoso e, nella sua formulazione, in grado di garantire un beneficio fiscale anche ai redditi medi e alti. I due propositori hanno annunciato l’intenzione di riformulare i testi. Hanno invece superato il vaglio dell’ammissibilità altri due emendamenti centrali nella strategia Pdl: la vendita delle spiagge (ma il Pd è contrario per cui si profila una dura battaglia) e una sanatoria sui ruoli emessi da Equitalia fino al 31 dicembre 2012 pagando l’80% del richiesto.
Un altro emendamento accolto, questa volta del Pd, dovrebbe agevolare la portabilità dei conti correnti prevedendo che non ci siano spese aggiuntive e che il trasferimento si perfezioni entro 14 giorni. La banca inadempiente rischierà un risarcimento pari all’1% del saldo a favore del cliente. Per la copertura dell’abolizione della seconda rata Imu per la prima casa, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha assicurato che non sarà a carico di famiglie e cittadini. Non resta, come ha ammesso il viceministro Stefano Fassina, che aumentare gli acconti Ires e Irap per banche e assicurazioni. Fassina ha poi garantito, per rassicurare Bruxelles, che ogni modifica alla legge di stabilità avrà una copertura certa.
Roberto Bagnoli

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