Ottanta esecuzioni in Corea del Nord: vedevano la tv del Sud
PECHINO — I capi d’imputaz i o n e : i n q u a l c h e ca s o ave r guardato la televisione sudcoreana; in altri diffusione di materiale pornografico; prostituzione; anche il possesso di una Bibbia. Per questo ottanta nordcoreani sarebbero stati giustiziati il 3 novembre in sette località della Corea del Nord.
La notizia è stata data da Joong Ang Ilbo, un giornale conservatore di Seul. E non è verificabile. Il quotidiano cita informazioni raccolte tra i fuggiaschi nordcoreani. Sono mesi che circolano voci e rapporti su esecuzioni di gruppo a Nord del 38° parallelo, in quello che viene chiamato il Regno Eremita dominato da Kim Jong-un, dittatore, figlio e nipote di dittatori.
Secondo queste voci l’esecuzione degli ottanta condannati è avvenuta in pubblico: nella città orientale di Wonsan le autorità hanno radunato 10 mila spettatori allo stadio per la fucilazione di un gruppo di otto uomini e donne, avvenuta a raffiche di mitragliatrice. Si può credere che un regime apparentemente folle, che minaccia rico r re n te m e n te i l m o n d o d i «guerra termonucleare», fa test di missili balistici, provoca esplosioni nucleari sotterranee, fucili ottanta civili perché guardavano la tv sudcoreana e leggevano la Bibbia? Sappiamo pochissimo di Kim Jong-un e dei suoi piani. La maggior parte delle informazioni vengono da fuggiaschi e dalla sorveglianza satellitare degli americani. E poi c’è l’intelligence della Corea del Sud. All’inizio dell’anno l’Onu ha istituito una commissione speciale sugli abusi dei diritti umani al Nord. E ha ascoltato testimonianze raccapriccianti, come questa di Shin Dong-hyuk, 30 anni, rifugiato a Seul. Racconta di essere nato in un campo di «rieducazione», uno dei lager nei quali sono concentrati decine di migliaia di civili puniti dal regime: «Ho visto impiccare mia madre e mio fratello, perché avevano progettato di fug- gire e li avevano scoperti. Avevo 14 anni. Che cosa ho provato? Niente, succedeva spesso». Gli investigatori dell’Onu gli hanno chiesto com’era stata scoperta la madre. Shin Dong-hyuk ha risposto: «L’avevo denunciata io, in cambio di cibo. E ora che ci penso qualcosa ho provato quando l’impiccavano: sollievo perché io ero vivo e rabbia perché avrebbero potuto punire anche me». Di fronte a tanto orrore che sembra incredibile il fuggiasco è stato sottoposto anche alla macchina della verità: ha passato la prova sette volte.
I satelliti occidentali, oltre a inquadrare i siti nucleari e missilistici del Nord hanno ripreso dallo spazio i lager dove si presume che siano stati rinchiusi tra i 150 e i 200 mila nordcoreani. Ultimamente il regime ha ristrutturato questo arcipelago gulag, chiudendo due campi. E studiando le immagini dei satelliti, cercando di decifrare la concentrazione di «punti umani», incrociando i dati con i ricordi dei profughi, gli analisti hanno osservato che la popolazione dei reclusi si è ridotta. Nel campo 22 c’erano 30 mila prigionieri, sembra che 7-8 mila siano stati rilasciati. Ne mancano all’appello 20 mila. Forse liquidati.
Guido Santevecchi
Related Articles
L’anestesia del cuore che ci rende insensibili
NESSUN uomo è un’isola.
Nessuna isola è un’isola.
Anche la parabola del buon samaritano può essere raccontata di nuovo al passaggio da una strada di periferia a una strada d’acqua: “Donne e uomini, bambini e vecchi salivano dalla costa libica a Lampedusa, e i briganti li depredarono e li lasciarono mezzo morti in mezzo al mare. Una motovedetta maltese passava di lì, e allargò la rotta”.
Attacco alla scuola dei rifugiati in Svezia
è stato l’odio per gli stranieri ad armare la mano del simpatizzante neonazista che giovedì è entrato nell’istituto scolastico Kronan uccidendo uno studente e un insegnante
Diciotti. Luigi Ferrajoli: «Per Salvini il consenso legittima qualunque abuso»
Diciotti. Ferrajoli: «Il fatto che il ministro dell’Interno voglia perseverare nelle violazioni del codice penale e delle libertà fondamentali conferisce al suo comportamento un carattere eversivo»