Rifondazione attacca «Disobbedire alla Ue»

by Sergio Segio | 6 Dicembre 2013 8:10

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Inizia oggi il IX congresso di Rifondazione comunista, ma le difficoltà degli anni recenti non hanno scalfito le convinzioni del segretario, Paolo Ferrero: «Al di là della scomparsa di Rifondazione dai media, noi continuiamo a essere un partito vero. Ma l’informazione privilegia una politica-teatro, in cui i contenuti non esistono: basti pensare alle primarie del Pd». Quindi, il ritorno all’alleanza con i dem è ormai impossibile? «La nostra prospettiva è quella di aggregare la sinistra che esiste fuori dal centrosinistra. Praticamente tutta, direi. Ma devo dire che non è un problema soltanto italiano: guardiamo le larghe intese tra Spd e Merkel, la delusione rappresentata da Hollande… E il fatto che il Pd sarà guidato da Renzi è un disastro. Poi, certo: in qualche Comune l’alleanza è possibile. Ma niente di più». Ferrero si ferma un attimo e riprende: «Come il Pci di Berlinguer era alternativo al pentapartito di Craxi, noi siamo contro questo Pd che gli somiglia così da vicino».
Rifondazione alle Europee sosterrà la candidatura di Alexis Tsipras, il leader della sinistra greca di Syriza. Con una parola d’ordine pesante: «Disobbedire alle direttive europee. Non è più tempo di dire, come fa Letta, che bisogna andare in Europa e battere i pugni. È l’ora di disobbedire, riprendere la sovranità nelle politiche economiche». Ma cosa offrite agli elettori? «Il nostro piano per il lavoro che punta a creare un milione e mezzo di nuovi posti. Finanziato con una patrimoniale, il tetto agli stipendi e alle pensioni oltre i 5.000 euro, l’abbandono di spese inutili come la Tav e l’acquisto dei nuovi caccia». In tutto ciò, il grande nemico è Napolitano: «Invece di essere il garante della Costituzione, lo è delle politiche neoliberiste e del quadro politico che le deve applicare. È il garante della Merkel».
Marco Cremonesi

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