La parità tra uomo e donna nella Costituzione tunisina

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A tre anni dalla Rivoluzione dei gelsomini che ha dato il via alle «primavere» nordafricane, la Tunisia torna a svolgere il ruolo di nazione-avanguardia del mondo arabo su un tema particolarmente sensibile: i diritti delle donne. Sarà infatti il primo Paese dell’area a sancire nella Carta fondamentale la parità di genere. L’articolo approvato ieri dall’ Assemblea Costituente con 159 voti a favore su 169, stabilisce che «tutti i cittadini e le cittadine hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri. Sono uguali davanti alla legge senza alcuna discriminazione». La formulazione, frutto di un compromesso fra il partito di maggioranza di ispirazione islamica Ennahda e l’opposizione laica, soddisfa le associazioni femministe tunisine che nell’estate del 2012 erano scese in piazza per denunciare il tentativo, messo in atto dal partito di governo, di introdurre in Costituzione il concetto di «complementarietà» della donna rispetto all’uomo.
Sin dall’indipendenza dalla Francia, nella seconda metà degli anni Cinquanta, la Tunisia è stato il Paese del mondo arabo che ha goduto di leggi più liberali in fatto di diritti femminili e la nuova Carta prosegue questa tradizione.
Ciò non ha impedito ad alcune organizzazioni dei diritti umani come Amnesty International e Human Right Watch, di criticare la formula adottata in quanto troppo generica. «La Costituzione», sostengono, «dovrebbe precisare che uomini e donne sono uguali» e che «il principio di uguaglianza e di non discriminazione deve essere applicato ai cittadini come agli stranieri» e in particolare «per motivi di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinioni politiche ».
Un altro articolo sul tema dei diritti delle donne sarà esaminato dall’Assemblea Costituente nei prossimi giorni e riguarda «l’uguaglianza delle opportunità» fra i due sessi. L’intento è quello di riequilibrare i diritti anche in rapporto a temi come il diritto di eredità.
La Tunisia punta ad adottare l’intero testo entro il 14 gennaio, terzo anniversario del rovesciamento del dittatore Zine El Abidine Ben Ali, da cui ebbero inizio le primavere arabe. La scommessa è completare il processo di transizione pacificamente e senza spaccare il Paese, come è avvenuto invece in Libia e in Egitto.
Ivana Zambianchi


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