Bambini in cella, riforma fallita «Cancellieri salvi i 50 piccoli prigionieri»

Loading

ROMA – Detenuti senza colpa. Cinquanta bambini dietro le sbarre in Italia, un’età media inferiore ai tre anni. Condannati a scontare la pena delle loro madri. E a Roma, nel carcere di Rebibbia si contano 20 minori costretti a vivere la loro infanzia in totale restrizione di libertà. Numeri impietosi che, dopo il caso di Cocò (un bimbo di Corigliano Calabro di soli tre anni, che dopo aver trascorso grossa parte della sua vita in carcere con la mamma, è stato ritrovato morto carbonizzato insieme al cadavere del nonno affidatario) riaccendono il dibattito sull’istituzione degli Icam in Italia.

CUSTODIA ATTENUATA – Questi istituti di custodia attenuata per le madri, previsti dalla legge 62 del 2011, sarebbero dovuti nascere entro il 1° gennaio 2014 – come aveva sottolineato già lo scorso agosto un’inchiesta di Corriere.it – , ma finora le uniche strutture in Italia sono quelle di Milano e Venezia. Gli istituti permetterebbero alle madri di tenere con sé in un «ambiente protetto» i bambini fino a 6 anni. «Nessun bambino deve varcare più le soglie del carcere, il ministro Cancellieri deve dire parole chiare sull’applicazione della legge che istituisce le case famiglie, entrata in vigore a inizio anno e totalmente inattuata» ha sottolineato martedì 21 la senatrice Monica Cirinnà , intervenendo nel corso del dibattito sull’informativa del ministro della Giustizia.

«EMERGENZA UMANITARIA» – «La storia di Cocò è la lampante dimostrazione che quella dei bambini detenuti è una vera e propria emergenza umanitaria sulla quale, da mesi, il ministro Cancellieri non dà risposte né in commissione Giustizia, né in Senato» spiega Cirinnà. Il 28 novembre scorso il Senato all’unanimità aveva approvato la mozione sui diritti dell’infanzia che sottolineava la necessità di tutela dei minori. Uno dei punti cardine prevedeva, per le detenute madri, strutture extracarcerarie adeguate alle esigenze dei piccoli. Lo stesso ministro Cancellieri a luglio dell’anno scorso, dopo aver visitato l’istituto di Venezia, aveva dichiarato: «E’ una struttura che funziona molto bene».

LA SITUAZIONE NEL LAZIO – L’assessore regionale alle pari opportunità, autonomie locali e sicurezza, Concettina Ciminiello, si era impegnata per la realizzazione di una struttura a Roma incassando l’appoggio anche di Isabella Rauti, attuale consigliere del Ministro dell’Interno per il contrasto alla violenza di genere e al femminicidio e da sempre in prima linea per la costruzione di una simile struttura in regione.

SBLOCCO DEI FONDI – In Italia circa 50 bambini vivono in carcere con le madri. Si tratta in maggioranza di figli di donne straniere. «Non vorrei che fosse questa l’inconfessabile ragione per cui non si interviene in maniera pronta e incisiva per l’applicazione di una legge in vigore – prosegue la senatrice Cirinnà -. La legge 62 prevede la costruzione delle case protette senza spese per l’amministrazione pubblica, ma al tempo stesso prevede corposi finanziamenti per la realizzazione di nuovi Icam. Mi domando perché il governo abbia respinto l’emendamento del Pd che stornava una parte di questi fondi, per altro a oggi inutilizzati, per destinarli all’apertura di case-famiglia».


Related Articles

Cooperative, aumentano gli occupati: +5,5% negli anni della crisi

Loading

 

Le 20.500 imprese aderenti a Confcooperative rispondono così al “terremoto economico”: lavoratori passati da 507.000 a 535.000. È donna il 59% degli occupati, straniero il 22%. A tempo indeterminato l’82% dei contratti

Sanità , quando le cure servono a gonfiare la parcella dei dentisti

Loading

“Rischio truffa con laser, protesi e test” Una tendenza effetto della crisi: il 60% delle persone non si cura adeguatamente e il fatturato dei professionisti cala del 10-20% l’anno Anche se si tratta di prestazioni tanto diffuse quanto inefficaci, i nuovi trattamenti proposti dai privati non recano danno ai pazienti Un intervento su quattro è inappropriato: con un costo per i cittadini pari a circa un miliardo e 700 milioni

Slot, le nuove regole I sindaci perderanno la possibilità di limitarle

Loading

Sulle slot, secondo i calcoli dell’agenzia specializzata Agipro, il decreto farebbe salire il prelievo fiscale dal 13,1% al 15,6%

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment