Landini a Camusso: «No a repliche a mezzo stampa»

by Sergio Segio | 26 Gennaio 2014 18:00

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BOLOGNA «Non accettiamo repliche a mezzo stampa, serve una risposta ufficiale». Parole con cui Maurizio Landini, numero uno della Fiom nazionale, a margine del congresso di Sel a Riccione, fa capire che lo scontro sulla democrazia interna al sindacato è tutt’altro che finito. Anzi, se la Cgil non farà una consultazione sull’accordo sul «Testo unico sulla rappresentanza» firmato lo scorso 10 gennaio con Cisl, Uil e Confindustria, «si assumerà una grave responsabilità e, impedendo alle persone di decidere, aprirà una esplicita crisi democratica all’interno del sindacato», avverte Landini.
NESSUN ARRETRAMENTO
Il leader delle tute blu non arretra, incurante del fatto che la proposta di congelare il congresso di inizio maggio, così da permettere la consultazione fra gli iscritti, sia stata stroncata a stretto giro di posta dalla segretaria generale Susanna Camusso. La quale, dopo le bordate partite dall’attivo Fiom tenutosi venerdì a Bologna, aveva chiuso la discussione, forte del largo via libera all’intesa sancito nel Direttivo nazionale Cgil.
Le critiche di Landini, ribadite anche ieri, riguardano in particolare la possibilità di sanzionare i delegati («Già non sono pagati per coprire quel ruolo, la politica dovrebbe fare di tutto per non metterli sotto pressione, altro che sanzionarli», è il succo del suo ragionamento), e «l’esplicita violazione» dello statuto Cgil che deriverebbe, appunto, dalla mancata consultazione. «E siccome ho visto che alcuni definiscono addirittura “epocale” quel testo, non mi sembra davvero un buon inizio…», considera il numero uno dei metalmeccanici. Dinamiche precongressuali? Landini giura di no: «La nostra richiesta non ha nulla a che fare con il congresso».
Che il clima sia infuocato tanto che, tra i delegati, la parola “scissione” è tornata a circolare, seppure scacciata subito dallo stesso Landini lo fa capire il moltiplicarsi dei botta e risposta. Il sindacalista e deputato di Sel Giorgio Airaudo, si rivolge direttamente a Camusso: «Vorrei dire alla mia leader della Cgil, che quando i regolamenti si modificano è meglio che i lavoratori votino». Poi, conscio di essere di fronte a «un passaggio delicato» della vita della Cgil, spiega: «La discussione in corso non può essere risolta solo con le buone maniere. La legge sulla rappresentanza, per quel che ci riguarda, non avrà mai sanzioni ai sindacati. È un regolamento applicativo». E intanto l’ex segretario Fiom, Gianni Rinaldini, portavoce della minoranza Cgil ha fatto ricorso alla Commissione di garanzia congressuale, denunciando «interferenze da parte dei massimi organi esecutivi che chiedono ai segretari generali di far votare il documento approvato dal direttivo il 17 gennaio».
All’attivismo dei metalmeccanici rispondono le altre strutture della Cgil schierate con le posizioni della numero uno del sindacato di corso d’Italia. Già venerdì, si erano espressi i vertici degli edili Fillea, dei chimici-tessili della Filctem, degli alimentaristi della Flai e dei bancari Fisac, oltre ai sindacati territoriali, ovvero la Cgil di Napoli e della Campania, quella di Bari e della Puglia, così come quella della Sicilia, del Veneto e della Sardegna. Tutte, in estrema sintesi, criticano le parole, nonché i toni, di Landini e ribadiscono come l’iter congressuale, già ampiamente in corso, debba andare avanti.
E la Fim-Cisl prende la palla al balzo, per rimarcare i punti positivi dell’accordo del 10 gennaio. Tra questi, osserva il segretario generale delle tute blu Cisl, Giuseppe Farina, il fatto di «superare una stagione caratterizzata dalla divisione tra i sindacati e dalla instabilità tra delle relazioni sindacali» e il «pieno coinvolgimento delle rappresentanze aziendali e dei lavoratori nelle decisioni contrattuali». Meriti che, sempre secondo Farina, stanno trovando «riscontri positivi nelle prime assemblee fatte con i lavoratori». Nonostante il giudizio sul testo sia diametralmente opposto ai cugini della Fiom, Farina chiude con un’esortazione all’unità sindacale, auspicando un nuovo «stare assieme» anche tra le sigle metalmeccaniche.Cosa prevede il testo unico firmato tra Cgil Cisl Uil e Confindustria?
Una pagina di infografica della Cgil sulll’Unità di oggi, qui[1]

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Endnotes:
  1. qui: http://issuu.com/segnalazioni.box/docs/l_accordo_cgil__cisl__uil_e_confind

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2014/01/2014-01-26-18-01-48/