by Sergio Segio | 8 Gennaio 2014 9:26
Ottanta degli ufficiali destituiti erano a capo di dipartimenti responsabili della lotta contro i reati finanziari, il contrabbando e la criminalità organizzata nella capitale. L’esecutivo ritiene che l’inchiesta sugli appalti pubblici avviata a metà dicembre sia manovrata dai sostenitori del rivale islamico di Erdogan, Fethullah Gulen, in esilio negli Usa, che gode di appoggi nella polizia e nella magistratura. I poliziotti sono stati licenziati o riassegnati ad altri incarichi nel Paese. L’inchiesta era emersa il 17 dicembre scorso e ha già portato all’arresto di alcuni imprenditori vicini al governo oltreché di due figli di altrettanti ministri, che si sono poi dimessi. Nonostante la purga odierna, gli arresti sono continuati e in manette sono finiti ieri otto funzionari della compagnia ferroviaria pubblica e delle autorità portuali nel corso di un’inchiesta che a Smirne ha portato in carcere 25 persone.
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