Hollande destabilizzato

by Sergio Segio | 14 Gennaio 2014 8:40

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La terza con­fe­renza stampa di Hol­lande pre­si­dente, pre­vi­sta per oggi dopo essere stata più volte riman­data nel 2013 alla ricerca del “momento oppor­tuno”, ha luogo nel momento peg­giore, pochi giorni dopo le rive­la­zioni di Clo­ser (set­ti­ma­nale del gruppo Mon­da­dori) sulla love affaire con l’attrice Julie Gayet, men­tre la first girl­friend, Valé­rie Trier­wei­ler è ancora rico­ve­rata in ospe­dale. Hol­lande spe­rava di recu­pe­rare ter­reno, chia­rendo i ter­mini della “svolta” social-liberista in eco­no­mia, una nuova aper­tura verso il padro­nato con il “patto di respon­sa­bi­lità” pro­po­sto negli auguri di Capo­danno al Medef (la Con­fin­du­stria fran­cese), tagli ai con­tri­buti padro­nali in cam­bio della crea­zione di posti di lavoro. Sul tavolo c’erano le nuove pro­messe di abbas­sa­mento delle tasse e di dimi­nu­zione dei defi­cit attra­verso risparmi nella spesa pub­blica, intorno ai 50 miliardi di euro. Il pre­si­dente doveva pre­ci­sare gli obiet­tivi poli­tici e mili­tari dei due inter­venti in corso in Africa, in Mali e in Centrafrica.

La fine del 2013 era stata disa­strosa, tra la per­dita di auto­rità mani­fe­stata nel caso Leo­n

arda (la ragaz­zina rom espulsa, a cui Hol­lande ha pro­messo il rien­tro in Fran­cia, da sola senza la fami­glia, che ha otte­nuto in diretta tv un netto rifiuto dell’interessata, inter­vi­stata in Kosovo da una tv di infor­ma­zione con­ti­nua) e la pro­messa impos­si­bile da man­te­nere di “inver­tire la curva della disoc­cu­pa­zione” entro fine anno. Ma oggi Hol­lande dovrà per forza dare qual­che spie­ga­zione sull’affaire Gayet. Una spie­ga­zione tanto più dif­fi­cile poi­ché Valé­rie Trier­wei­ler è ancora all’ospedale, rico­ve­rata sotto stress, cosa che impe­di­sce di fatto un chia­ri­mento sulla situa­zione della first girl­friend: da un punto di vista isti­tu­zio­nale, in Fran­cia, le mogli o com­pa­gne dei pre­si­denti non hanno nes­sun ruolo uffi­ciale, ma Trier­wei­ler ha accom­pa­gnato Hol­lande in nume­rosi viaggi uffi­ciali (nella sua agenda c’è ancora la par­te­ci­pa­zione alla visita dagli Obama, l’11 feb­braio pros­simo), ha salu­tato le alte auto­rità dello stato il giorno dell’investitura e all’Eliseo ha un uffi­cio tutto suo, con una decina di impie­gati al suo sevizio.

Il pre­si­dente che si voleva “nor­male”, per smar­carsi dal suo pre­de­ces­sore Sar­kozy, si è impan­ta­nato in una situa­zione inso­ste­ni­bile. Hol­lande ha forse pen­sato di potersi com­por­tare come molti suoi pre­de­ces­sori – Mit­ter­rand aveva due fami­glie, una tenuta nasco­sta, Giscard d’Estaing e Chi­rac erano dei noti sedut­tori, la moglie di Pom­pi­dou era stata vit­tima di un com­plotto che l’aveva con­si­de­rata coin­volta in uno scan­dalo ses­suale e addi­rit­tura a fine ‘800 Félix Faure era morto all’Eliseo nelle brac­cia della sua amante. Hol­lande non sem­bra essersi reso conto che i tempi sono cam­biati, che i poli­tici vivono sotto l’occhio vigile dei media, che l’autorità pre­si­den­ziale non ferma più nes­suno. Ci sono poi le domande che sol­leva que­sto caso, a comin­ciare dalla pro­te­zione della sicu­rezza del pre­si­dente: Hol­lande si è recato varie volte da Julie Gayet, in scoo­ter, men­tre la guar­dia del corpo andava per­sino a com­prare i crois­sants la mat­tina. Coster­nante è poi la que­stione dell’appartamento in cui sono avve­nuti que­sti incon­tri galanti. L’alloggio, a pochi passi dall’Eliseo, è affit­tato da un’amica di Gayet, una per­sona legata a per­so­naggi della mala­vita corsa, impli­cati in un grosso scan­dalo, quello della bisca clan­de­stina del Cir­colo di Wagram, con­trol­lata dall’organizzazione mafiosa La Brise de mer. L’amica di Gayet è stata legata sen­ti­men­tal­mente con un attore con­dan­nato per il Cir­colo di Wagram e in seguito ha avuto una sto­ria con un altro corso, ucciso in un agguato il 31 mag­gio scorso.

Hol­lande e la sua sicu­rezza non sape­vano nulla? Il mini­stro degli interni, Manuel Valls, non era al cor­rente? LeMonde avanza il sospetto che la rive­la­zione dell’affaire Gayet venga dal suo rivale Sar­kozy, rima­sto legato con alti papa­veri della poli­zia. Secondo un son­dag­gio, il 77% ritiene che si tratti di un affare pri­vato, non poli­tico, ma le rive­la­zioni che si acca­val­lano e che fanno sco­prire un mondo di intri­ghi rischiano di far cam­biare idea a molti, rovi­nando ancora un po’ l’immagine di Hol­lande, già il pre­si­dente più basso nei son­daggi nella sto­ria della V Repubblica.

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