Landini a testa bassa attacca Camusso

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Con­vo­ca­zione di un diret­tivo ad hoc; con­sul­ta­zione con voto vin­co­lante e cer­ti­fi­cato degli iscritti alla Cgil; sospen­sione della firma in attesa dell’esito finale della con­sul­ta­zione; con­vo­ca­zione e svol­gi­menti di assem­blee in tutti i luo­ghi di lavoro. La segre­te­ria della Fiom ha for­ma­liz­zato ieri, con una let­tera, le cri­ti­che alla firma della Cgil all’accordo che rende ope­ra­tiva l’intesa con Con­fin­du­stria sulla rap­pre­sen­tanza siglata il 31 mag­gio scorso: e così a pochi mesi dal Con­gresso di mag­gio, sale la ten­sione tra i due lea­der sin­da­cali Mau­ri­zio Lan­dini e Susanna Camusso. La Fiom aveva già stig­ma­tiz­zato la pre­vi­sione di san­zioni in caso di man­cato rispetto degli accordi, l’introduzione dell’arbitrato inter­con­fe­de­rale e una gene­rale limi­ta­zione delle libertà sin­da­cali in con­tra­sto con la recente sen­tenza della Corte Costi­tu­zio­nale sulla Fiat.

«Non è com­pren­si­bile – scrive la Fiom – che tutto ciò sia avve­nuto senza met­tere tutte le cate­go­rie della Cgil nella con­di­zione di poter cono­scere, discu­tere e deci­dere prima di arri­vare alla firma. Del resto è noto come la Fiom, in que­sti anni, sia stata pie­na­mente coin­volta e oggetto di pro­cessi tesi a negare agi­bi­lità e libertà sin­da­cali e d’azione nei luo­ghi di lavoro». «Le vicende Fiat e gli accordi sepa­rati sono stati più volte oggetto di discus­sione con­giunta con la segre­te­ria della Cgil nazio­nale», ricorda ancora la nota della Fiom, che con­voca per il 16 gen­naio il Comi­tato cen­trale dei metal­mec­ca­nici Cgil, dove è invi­tata a inter­ve­nire la stessa Susanna Camusso.

La Fiom chiede anche che sia con­vo­cato «con urgenza» il diret­tivo della Cgil. E intanto invita le pro­prie strut­ture ter­ri­to­riali a «rin­viare» le assem­blee con­gres­suali a dopo il 16 gen­naio. «Abbiamo appreso della firma di un accordo defi­nito “Testo unico sulla rap­pre­sen­tanza Con­fin­du­stria, Cgil, Cisl e Uil” con una serie di con­te­nuti mai discussi in nes­sun orga­ni­smo diri­gente della Cgil», scrive Lan­dini. «Il nuovo accordo – è la cri­tica della Fiom – pre­vede san­zioni verso i sin­da­cati o i lavo­ra­tori eletti, intro­duce l’arbitrato inter­con­fe­de­rale in sosti­tu­zione dell’autonomia delle sin­gole cate­go­rie e com­pa­iono ele­menti che con­fi­gu­rano una con­ce­zione pro­prie­ta­ria dei diritti sin­da­cali, di fatto limi­tano le libertà sin­da­cali anche in con­tra­sto con la recente sen­tenza della Corte costi­tu­zio­nale sulla Fiat».

 


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