Netanyahu jr. ama una norvegese”, ira dei rabbini

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GERUSALEMME — Benjamin Netanyahu si sarà morso la lingua, ma era troppo tardi. Una sua frase buttata lì per scambiare due parole innocue con la signora Erna Solberg, primo ministro norvegese, lo ha messo nei guai con gli integralisti ebraici. Il premier israeliano ha raccontato alla collega che il suo figlio maggiore, Yair, esce da mesi con una ragazza norvegese. Ma in Israele l’idea non è piaciuta, tanto che un’organizzazione rabbinica di estrema destra ha chiesto al premier di intervenire per far cessare la vergogna.
Lehava, l’associazione che si batte contro i matrimoni misti, non è nuova a uscite di questo genere. Ai militanti non è piaciuto che la bellissima Bar Refaeli frequentasse Leonardo Di Caprio, cattolico romano, tanto che hanno scritto alla modella chiedendole di interrompere subito la relazione. Hanno contestato anche la scelta di Mark Zuckerberg, inventore di Facebook, che ha sposato Priscilla Chan. In genere però l’obiettivo di Lehava sono le donne israeliane, che l’organizzazione vuol convincere a non sposare arabi, e persino gli israeliani che affittano le case a inquilini arabi.
Secondo Lehava, il padre di Netanyahu, il professor Ben Zion, «si starà rivoltando sconvolto nella tomba». Il premier «dovrebbe essere di esempio ed è suo compito impedire che questo rapporto continui ». La fidanzata di Yair Netanyahu si chiama Sandra Leikanger, ha 25 anni e studia in un centro accademico presso Tel Aviv. La famiglia è di fede evangelica, ed è simpatizzante di Israele. Il legame ha innescato un fiume di reazioni nei siti web israeliani. Alcuni hanno recuperato un’immagine di due anni fa, scattata mentre Yair ostentava un cappello da Babbo Natale accanto ad un abete ben addobbato. La didascalia era: «Il mio ragazzo cristiano ». All’epoca l’ufficio del premier minimizzò l’episodio, bollandolo come «uno scherzo banale».
Ma la conferma ufficiale del legame fra il figlio del premier e la giovane norvegese ha spinto Lehava a tornare alla carica: per l’ortodossia più rigorosa, Sandra non potrebbe essere considerata ebrea nemmeno se si convertisse. «Se finalizzate solo a un matrimonio, e non frutto di una profonda maturazione interiore, le conversioni non hanno valore», stabiliscono questi rabbini ultraortodossi. Di conseguenza, hanno avvertito, gli eventuali nipoti del premier non sarebbero visti come ebrei.


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