Sei punti per cambiare la politica economica europea

Loading

Vogliamo pro­muo­vere un ampio dibat­tito in Europa su poli­ti­che alter­na­tive basate sui seguenti sei punti:

  1. Le poli­ti­che di auste­rità dovreb­bero essere rove­sciate e va radi­cal­mente rivi­sta la dra­stica con­di­zio­na­lità impo­sta ai Paesi che rice­vono i fondi d’emergenza euro­pei, a par­tire dalla Gre­cia. Le peri­co­lose limi­ta­zioni impo­ste dal “fiscal com­pact” deb­bono essere rimosse, in modo che gli Stati pos­sano difen­dere la spesa pub­blica, il wel­fare, i red­diti, per­met­tendo all’Europa di assu­mere un ruolo più forte nello sti­mo­lare la domanda, pro­muo­vendo il pieno impiego e avviando un nuovo modello di svi­luppo equo e soste­ni­bile. Le poli­ti­che euro­pee dovreb­bero ridurre gli attuali squi­li­bri nella bilan­cia dei paga­menti, obbli­gando al rie­qui­li­brio anche i Paesi in surplus.
  2. Le poli­ti­che euro­pee dovreb­bero favo­rire una redi­stri­bu­zione che riduca le dise­gua­glianze, e andare verso l’armonizzazione dei regimi di tas­sa­zione, met­tendo fine alla com­pe­ti­zione fiscale, con uno spo­sta­mento dell’imposizione dal lavoro verso i pro­fitti e la ric­chezza. Le poli­ti­che euro­pee dovreb­bero favo­rire i ser­vizi pub­blici e la pro­te­zione sociale. L’occupazione e la con­trat­ta­zione col­let­tiva devono essere difese; i diritti del lavoro sono un ele­mento chiave dei diritti demo­cra­tici in Europa.
  3. Di fronte alla crisi finan­zia­ria in Europa — segnata dall’interazione tra crisi delle ban­che e del debito pub­blico — la Banca Cen­trale Euro­pea deve ope­rare come pre­sta­tore di ultima istanza per i titoli di Stato. Il pro­blema del debito pub­blico deve essere risolto con una respon­sa­bi­lità comune dell’Eurozona; il debito deve essere valu­tato attra­verso un “audit” pubblico.
  4. E’ neces­sa­rio un ridi­men­sio­na­mento radi­cale della finanza, attra­verso una tassa sulle tran­sa­zioni finan­zia­rie, l’eliminazione delle atti­vità spe­cu­la­tive e il con­trollo del movi­mento dei capi­tali. Il sistema finan­zia­rio dovrebbe essere ricon­dotto a forme di con­trollo sociale e tra­sfor­mato in modo che pro­muova inve­sti­menti pro­dut­tivi soste­ni­bili dal punto di vista sociale ed ambien­tale e l’occupazione.
  5. Una tran­si­zione eco­lo­gica pro­fonda può offrire una via d’uscita dalla crisi in Europa. L’Europa deve ridurre la sua impronta eco­lo­gica e l’utilizzo d’energia e risorse natu­rali. Le sue poli­ti­che devono favo­rire nuovi modi di pro­durre e di con­su­mare. Un grande pro­gramma di inve­sti­menti che pro­muo­vano la soste­ni­bi­lità può offrire posti di lavoro di alta qua­lità, espan­dere com­pe­tenze in ambiti inno­va­tivi e ampliare le pos­si­bi­lità d’azione a livello locale, spe­cial­mente sui beni comuni.
  6. In Europa la demo­cra­zia deve essere estesa a tutti i livelli. L’Unione euro­pea deve essere rifor­mata e va inver­tita la ten­denza alla con­cen­tra­zione di potere nelle mani di pochi stati e isti­tu­zioni fuori dal con­trollo demo­cra­tico, che è stata aggra­vata dalla crisi. L’obiettivo è di otte­nere una mag­giore par­te­ci­pa­zione dei cit­ta­dini, un mag­giore ruolo per il Par­la­mento Euro­peo, e un con­trollo demo­cra­tico più signi­fi­ca­tivo sulle deci­sioni chiave.

Di fronte al rischio di un col­lasso dell’Europa, le poli­ti­che euro­pee devono cam­biare strada e un’alleanza tra società civile, sin­da­cati, movi­menti sociali e forze poli­ti­che pro­gres­si­ste è neces­sa­ria per por­tare l’Europa fuori dalla crisi pro­dotta da neo­li­be­ra­li­smo e finanza, e verso una vera demo­cra­zia. L’European Pro­gres­sive Eco­no­mists Net­work vuole con­tri­buire a que­sto cambiamento.


Related Articles

Argentina: YPF storia di una società  petrolifera recuperata

Loading

Argentina

Dignità , sovranità , decolonizzazione. Queste le tre parole chiave per capire cosa è successo pochi giorni fa in Argentina, quando la presidente Cristina Fernandez, di ritorno dal Vertice delle Americhe ha annunciato che il governo avrebbe presentato al Congresso la proposta di legge (in.pdf) perespropriare il 51% delle azioni società  petrolifera YPF alla spagnola Repsol.

Marchionne: Fiat solida Della Valle: improvvisati

Loading

 L’amministratore delegato Fiat: non rompa le scatole Il patron Tod’s: presi con le mani nella marmellata

Bankitalia, Istat e sindacati tutti i dubbi sulle misure Il governo apre su Tfr e Fondi

Loading

CAMBIA ancora la legge di Stabilità. Dopo il rafforzamento di 4,5 miliardi preteso dalla Commissione europea, il documento si prepara a subire ulteriori variazioni

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment