Mr. Atomo guiderà Tokyo è la rivincita del nucleare

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Tokyo ha un nuovo governatore, Yoichi Masuzoe, favorevole all’impiego dell’energia nucleare. È lui che ha vinto ieri le elezioni e governerà una città che ha un budget pari a quello della Svezia: erano elezioni molto attese in quanto si sarebbe finalmente capito se i giapponesi, dopo il disastro di Fukushima di tre anni fa, avrebbero o meno confermato la loro avversione al nucleare, come molti indizi lasciavano presagire anche se non era mai stato fatto un referendum sulla questione. Ma le centrali sono state comunque disattivate e l’elezione del governatore di Tokyo avrebbe dovuto chiarire la questione indirettamente, come purtroppo è stato, stando a quanto hanno dichiarato gli altri due principali candidati, Hosokawa e Utsonomiya. Contrari entrambi all’uso delle energia atomica hanno ottenuto ciascuno il 20 per cento dei suffragi mentre il vincitore Masuzoe ha ottenuto il 30 per cento. E’ chiaro che se Hosokawa e Utsonomiya avessero fatto fronte comune, Tokyo avrebbe detto no al nucleare dando così un’indicazione forte per l’adozione di una politica nazionale al riguardo. Ma i partiti che sostenevano le loro candidature, il Partito social democratico e il Partito comunista per Utsonomiya e, per Hosokawa, il Partito democratico assieme a altri due partiti minori, non sono riusciti a trovare un accordo e il molto discusso Masuzoe, sostenuto dal Partito al governo del premier Abe, il Liberal democratico e dai conservatori del Nuovo Komeito, ha, si fa per dire, trionfato.
Si fa per dire perché mai elezioni sono state meno partecipate di queste, con un’affluenza inferiore al 46 per cento forse dovuta anche allo scatenarsi di una tempesta di neve quale Tokyo non vedeva da mezzo secolo ma sicuramente anche frutto dell’apatia politica degli elettori che hanno disertato i comizi elettorali dimostrando un qualche interesse soltanto per quelli di Hosokawa che ha fatto del “No al Nucleare “ il tema dominante della sua campagna, come d’altronde è stato per Utsonomiya.
Masuzoe invece ha presentato un ventaglio più ampio di proposte non centrando tutto sulla necessità di ripristinare il nucleare che deve restare la fonte principale di apporto energetico ma appoggiando anche lo sviluppo di altre energie alternative, come solare, biomasse e energia geotermica. E ha giocato con abilità quelle che riteneva fossero le sue carte vincenti: fare di Tokyo la migliore città del mondo e delle Olimpiadi del 2020 le olimpiadi più spettacolare della storia. In questo modo
si è guadagnato il sostegno di tutti coloro che sperano in un boom delle costruzioni e dei servizi nei prossimi anni in vista dei Giochi e che contano ovviamente
sul nucleare che permette di abbassare i prezzi dell’energia saliti alle stelle da quando in Giappone sono state chiuse tutte le centrali.
Inoltre ha puntato molto, lui che era stato Ministro del Welfare, sulla necessità di qualificare l’assistenza sociale specie per quanto riguarda gli anziani. Il libro che Masuzoe aveva scritto una decina e più di anni fa “Ho cambiato il pannolone a mia madre” dove racconta la sua esperienza di figlio di una donna afflitta da demenza senile, è stato ristampato e tornato a suo onore durante la campagna elettorale. A suo disonore invece sono state rispolverate le affermazioni sessiste che aveva fatto negli anni Ottanta sostenendo che le donne non dovevano assumere cariche politiche di rilievo perché incapaci di dare giudizi sereni quando ricorre il loro ciclo mensile. Uno sciopero del sesso è stato annunciato da una Associazione di femministe che come la Lisistrata greca si propongono di negarsi a chiunque abbia votato per Masuzoe. Ma ovviamente non ha funzionato.
Oggi è governatore di una città che per il 70 per cento è contraria al nucleare stando ai più recenti sondaggi ma che non ha avuto il coraggio di opporsi decisamente alla politica del partito al governo e del premier Shinzo Abe il quale ha deciso di appoggiare Masuzoe che si è presentato come indipendente perché, come sostiene il critico Satoshi Kamata, non aveva scelte migliori. Masuzoe, personalità di rilievo sulla scena politica e mediatica giapponese che era stato a suo tempo espulso dal Partito liberal-democratico, per vari motivi — troppe mogli, la prima francese, troppi figli illegittimi, troppi scandali soprattutto finanziari — è oggi un tassello indispensabile per le politiche che il governo di Abe intende far approvare nel prossimo futuro. Quali siano le linee politiche di Abe in campo nazionale e internazionale è ormai chiaro, uno sviluppo economico che replichi quello giapponese degli anni del dopoguerra e una sempre più decisa posizione di contrasto nei confronti della Cina, come ha dimostrato la sua visita eccezionale al santuario dei caduti in guerra di Yasukuni.


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