L’Iran strappa il 20% sul reattore di Tehran

L’Iran strappa il 20% sul reattore di Tehran

Loading

I tre giorni di round nego­ziale a Vienna si sono con­clusi con un accordo pre­li­mi­nare sul nucleare ira­niano. I par­ti­co­lari tec­nici dell’intesa che dovrebbe essere siglata entro sei mesi tra Iran e P5+1 (Stati uniti, Rus­sia, Cina, Gran Bre­ta­gna, Fran­cia e Ger­ma­nia) saranno defi­niti nell’incontro che si svol­gerà a Vienna tra il 17 e il 20 marzo pros­simo.

Il mini­stro degli Esteri ira­niano, Javad Zarif ha par­lato di col­lo­qui «frut­tuosi e det­ta­gliati», sot­to­li­neando che si sono svolti in un’atmosfera «seria e più posi­tiva di quanto ci si potesse aspet­tare». Il capo della diplo­ma­zia ira­niana ha pre­ci­sato che c’è ancora molto lavoro da fare e ha evi­den­ziato che riman­gono delle «diver­genze». «Oltre ai col­lo­qui a livello poli­tico, abbiamo ini­ziato anche discus­sioni sugli aspetti tec­nici», ha aggiunto Zarif. Su que­sto punto il vice­mi­ni­stro degli Esteri Abbas Ara­q­chi ha aggiunto che le parti «hanno con­cor­dato un pro­gramma di lavoro» per col­lo­qui tec­nici in vista del pros­simo appun­ta­mento a Vienna.

Più pru­dente è apparso l’alto rap­pre­sen­tante per la poli­tica estera dell’Unione euro­pea, Cathe­rine Ash­ton. «In que­sti tre giorni abbiamo iden­ti­fi­cato tutti i temi che dob­biamo affron­tare. C’è molto da fare e non sarà facile», ha ammesso Ash­ton. Dal canto suo, la por­ta­voce del dipar­ti­mento di Stato degli Stati uniti, Marie Arf ha defi­nito l’incontro «posi­tivo e utile», aggiun­gendo che nel corso delle trat­ta­tive non si è discusso solo dell’agenda dei futuri nego­ziati, ma si è ini­ziato anche a entrare nel merito dell’accordo.

Dalle prime noti­zie che tra­pe­lano sull’intesa, rag­giunta ieri a Vienna, l’Iran sarà tenuto a rispet­tare il limite del 5% per l’arricchimento dell’uranio per la pro­du­zione di ener­gia a scopo civile, come pre­vi­sto dall’accordo siglato a Gine­vra il 24 novem­bre scorso, ma potrà man­te­nere al 20% l’arricchimento di ura­nio nel reat­tore di Teh­ran, pre­va­len­te­mente usato a scopi di ricerca.

Sul tavolo dei nego­ziati c’è anche la sorte del reat­tore ad acqua pesante di Arak e delle 19 mila cen­tri­fu­ghe di ultima gene­ra­zione, pre­senti in Iran. Anche la guida suprema Ali Kha­me­nei è inter­ve­nuta alla vigi­lia dei col­lo­qui di Vienna per con­te­nere il mal­con­tento dei radi­cali ira­niani sul freno posto al pro­gramma nucleare ira­niano in seguito agli accordi di Gine­vra. Nono­stante Kha­me­nei abbia riba­dito il suo soste­gno al dia­logo con i P5+1, voluto dai tec­no­crati di Has­san Rohani, si è detto scet­tico sull’esito posi­tivo dei negoziati.

Secondo l’intesa sta­bi­lita a Teh­ran, due set­ti­mane fa, tra auto­rità ira­niane e l’Agenzia inter­na­zio­nale per l’Energia ato­mica (Aiea), nei pros­simi mesi si inten­si­fi­che­ranno le ispe­zioni dell’Aiea. Saranno pre­vi­sti con­trolli aggiun­tivi alla miniera di ura­nio di Saghand nei pressi di Yazd. Stesso trat­ta­mento sarà riser­vato alla fab­brica di con­cen­trato d’uranio situata ad Arda­kan e al cen­tro di tec­no­lo­gia spe­ri­men­tale di Lash­kar Abad. Sarà poi messo sotto con­trollo lo svi­luppo di deto­na­tori (Explo­ding Bridge Wire). Infine, saranno sot­to­po­ste a con­trolli alcune ricer­che sullo svi­luppo di polo­nio, por­tate avanti e poi fer­mate negli anni Novanta, dal regime iraniano.


Related Articles

Renzi d’Egitto

Loading

Abi­tuati alle promesse-menzogne del pre­si­dente del Con­si­glio sulla pol­tica interna, adesso sco­priamo anche le omertà e le bugie estere: un vero Renzi d’Egitto

La Cina non trova più il leader del futuro

Loading

Pechino/ ANCORA NESSUNA TRACCIA DI XI JINPING
Perdura il silenzio assordante intorno alla «sparizione» di Xi Jinping, ormai assente dalla scena ufficiale dal primo settembre. Per il terzo giorno consecutivo il ministero degli esteri cinese si è rifiutato di rispondere agli interrogativi dei giornalisti, alimentando ulteriormente i dubbi sulle condizioni di salute o su dove si trovi oggi l’uomo che tra pochi mesi dovrebbe diventare il capo dei capi della nuova leadership cinese e governare la Cina per i prossimi dieci anni.

Inizia il congresso dei comunisti cinesi

Loading

Inizia il congresso dei comunisti cinesi

Le foto del primo giorno dell’assemblea quinquennale del partito: oggi ha parlato il presidente Hu Jintao, che lascerà  spazio a una nuova generazione di dirigenti

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment