Allarme Onu sulla Siria: record di sfollati e rifugiati

Allarme Onu sulla Siria: record di sfollati e rifugiati

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Un Paese di sfollati. Milioni, un quarto della popolazione. Un Paese ridotto a un cumulo di macerie. La guerra civile siriana ha messo in fuga dalle loro case 9 milioni di siriani e due milioni e mezzo di loro hanno trovato rifugio in altri Paesi: il bilancio è dell’Onu, che parla di una «situazione inimmaginabile» e di un esodo pari solo a quello conosciuto dall’Afghanistan. «È inconcepibile che una catastrofe umanitaria di questa entità stia accadendo sotto i nostri occhi e che non ci sia alcun progresso significativo per fermare il bagno di sangue», ha denunciato l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati, Antonio Guterres. Prima della guerra la Siria contava 22 milioni di abitanti e quindi rifugiati e sfollati interni sono ormai il 40 per cento della popolazione. «Non deve essere risparmiato alcuno sforzo per arrivare alla pace e non si deve rinunciare ad alcuno sforzo per alleviare le sofferenze della popolazione innocente coinvolta nel conflitto e costretta ad abbandonare le loro case, comunità, i loro lavori, le loro scuole».
ORRORE SENZA FINE. Non solo: la metà dei 6,5 milioni di sfollati interni è costituita da bambini. E in assenza di progressi visibili nella situazione, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), il numero di rifugiati nella regione circostante continuerà a crescere fino a diventare la popolazione di rifugiati più grande al mondo. Nel solo Libano, il numero di rifugiati registrati provenienti dalla Siria sta raggiungendo la quota di un milione e potrebbe crescere fino a 1,6 milioni entro la fine del 2014, se le stime attuali verranno confermate. Il Libano vanta già la più alta concentrazione pro capite di rifugiati a livello mondiale nella storia recente, con quasi 230 rifugiati siriani registrati ogni 1.000 cittadini libanesi. Anche la Giordania si trova in grave difficoltà per la presenza dei rifugiati, per i quali è stimata una spesa di più di 1,7 miliardi di dollari. In questo Paese povero di risorse, il governo sta finanziando sussidi supplementari per un valore di centinaia di milioni di dollari per garantire che i rifugiati abbiano accesso ad acqua, pane, gas ed elettricità a prezzi abbordabili. L’aumento della domanda di assistenza sanitaria ha portato ad una carenza di medicine e, soprattutto in Giordania settentrionale, vi è scarsità di acqua potabile disponibile sia per i giordani che per i rifugiati. «Immaginate le dirompenti conseguenze sociali ed economiche che questa crisi comporta per il Libano e gli altri paesi della regione», ha affermato Guterres. «Hanno bisogno di un sostegno internazionale molto più importante di quello che hanno ricevuto finora, sia finanziariamente che in termini di impegno nel ricevere e proteggere i rifugiati siriani in altre parti del mondo, al di là della regione circostante». Guterres ha anche osservato chela situazione dei rifugiati siriani sta diventando una questione di rilevanza mondiale, dal momento che stanno arrivando in numero sempre crescente anche in altre parti del mondo. Dall’inizio del conflitto nel marzo del 2011 i siriani che hanno presentato domanda d’asilo in Europa sono 56.000. La maggior parte delle richieste sono state effettuate in due Paesi: Svezia e Germania. Finora, menodel4%dei siriani che sono fuggiti dal conflitto hanno cercato protezione in Europa. Questi numeri non includono la Turchia, che invece ha registrato oltre 625.000 rifugiati siriani. Ma le stime sono in aumento: il numero dei siriani sta crescendo a causa degli arrivi irregolari via mare nei paesi del sud del Mediterraneo, e via terra in Europa orientale. Sempre più siriani mettono le loro vite in balia di trafficanti di esseri umani, spesso con risultati tragici. Nel 2013,700persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e tra questi circa250erano siriani. Talvolta si trovano anche a non poter attraversare le frontiere e ad essere respinti verso i paesi confinanti. «Che razza di mondo è questo, dove i siriani in fuga da un conflitto così violento si trovano a rischiare la vita per cercare protezione, e quando finalmente riescono a farlo, non sono accolti o addirittura vengono respinti alle frontiere?», ha affermato Guterres. Un mondo complice.
DATI AGGHIACCIANTI. Sono 5,5 milioni i bambini colpiti dal conflitto in Siria che hanno urgente bisogno di aiuto. Secondo un nuovo rapporto dell’Unicef pubblicato ieri i dal titolo: Sotto assedio . L’impatto devastante di tre anni di conflitto in Siria sui bambini», si registra un altro triste traguardo: i bambini colpiti dal conflitto sono più che raddoppiati solo negli ultimi 12 mesi. Adnan, quattro anni, è dovuto scappare con la sua famiglia in Libano e porta sul viso le cicatrici causate dal bombardamento della sua casa. «È profondamente traumatizzato e piange tutta la notte», dice la madre. «Ha paura di tutto, anche di rimanere solo per un secondo». In Siria, ci sono altri 2 milioni di bambini come Adnan che hanno urgente bisogno di supporto psicologico e cure. Un milione di bambini sono intrappolati nelle aree della Siria sotto assedio o in quelle più difficili da raggiungere con assistenza umanitaria. Dei 5,5 milioni di bambini colpiti, 1,2sonorifugiati nei Paesi limitrofi; gli altri 4,3 sono all’interno della Siria, di cui 3 milioni sfollati. Oltre 10.000 bambini hanno perso la vita nel conflitto. Oltre 8.000 hanno raggiunto i confini della Siria senza genitori – 37.498bambini sono nati in condizione di rifugiati – 323.000 bambini sotto i 5 anni vivono sotto assedio o in aree difficili da raggiungere. Circa 3 milioni, non vanno a scuola (il40%di tutti quelli in età scolare) – 4.072 scuole – il 18% delle scuole siriane – sono state distrutte o utilizzate come rifugi. Degli 1,2 milioni di bambini rifugiati nei Paesi limitrofi, denuncia l’Unicef, un bambino su 10 è un piccolo lavoratore, una bambina su 5 è stata costretta al matrimonio precoce.


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