Il caso esemplare del «sospetto cecchino catturato a Kiev»

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Redazione Contropiano, i

Scri­veva la scorsa set­ti­mana il quo­ti­diano La Repub­blica in una breve dida­sca­lia acclusa a una foto­no­ti­zia:  «Sospet­tato di essere un cec­chino e un mem­bro delle forze pro-governative, un uomo è stato preso dalla folla di mani­fe­stanti a Kiev, tra­sci­nato, pie­gato a osser­vare le foto delle vit­time e costretto con la forza a baciare una croce copta». Ma l’uomo lin­ciato dalla folla e costretto a baciare una croce il «22 feb­braio scorso a Maj­dan» non era né un cec­chino né un fun­zio­na­rio gover­na­tivo. La vit­tima della vio­lenza delle frange più oltran­zi­ste della cosid­detta Euro­ma­j­dan era Rosti­slav Vasilko, gio­vane segre­ta­rio del Par­tito Comu­ni­sta Ucraino della città di Lviv, bastione dei nazio­nal­so­cia­li­sti di Svo­boda e di Pra­vyi Sek­tor. Gli estre­mi­sti di destra lo hanno pre­le­vato nella sua abi­ta­zione, hanno minac­ciato di morte lui e la sua fami­glia, lo hanno tra­sci­nato in piazza e lo hanno pic­chiato per ore, fino a rom­per­gli tre costole e il setto nasale e a frat­tu­rar­gli il cra­nio. Il diri­gente comu­ni­sta è stato rico­ve­rato in ospe­dale, e qual­che tempo dopo ha inviato una let­tera aperta nella quale auspica pro­te­zione e asilo politico.

«Cari com­pa­gni, io, Rosti­slav Ste­pa­no­vich Vasilko, primo segre­ta­rio del Comi­tato Regio­nale di Lvov del Par­tito Comu­ni­sta d’Ucraina, sono stato pestato a san­gue a Kiev dai seguaci nazi­fa­sci­sti di Ban­dera, gli squa­dri­sti di Svo­boda. Per­se­gui­tano mia madre, minac­ciano di morte i miei figli. Minac­ciano di ucci­dere me e mia moglie. Aiu­ta­temi a tro­vare asilo poli­tico in un altro paese. Il 22 feb­braio mi hanno tor­tu­rato nel Parco Marin­sky, dalle 11 di mat­tina fino alle 23, mi hanno con­fic­cato degli aghi sotto le unghie, mi hanno preso a pugni e basto­nato, mi hanno col­pito il pol­mone destro, mi hanno rotto tre costole, il setto nasale, le cisti del viso. Mi hanno rotto il cra­nio. Ho subito una com­mo­zione cere­brale di secondo grado. Sono rico­perto dai lividi. Domani mi iniet­te­ranno del midollo spi­nale. Ho enormi dif­fi­coltà! Mi hanno preso tutto, rubato i docu­menti, soldi, la cate­nina d’oro e la croce. Rosti­slav Vasilko». Alla luce dell’ennesimo epi­so­dio di col­pe­vole disin­for­ma­zione, vale la pena di con­ti­nuare a infor­marsi su Repubblica?.it?


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