Napolitano sulla strategia dei tagli «La spending review sia selettiva»

Napolitano sulla strategia dei tagli «La spending review sia selettiva»

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ROMA — «La spending review dovrebbe intervenire con capacità selettiva» e un «ordine di priorità». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano partecipa alla presentazione del nuovo sito dell’Ansa e sembra frenare sul lavoro che sta svolgendo il commissario straordinario Carlo Cottarelli per conto del governo. Matteo Renzi, che solo pochi giorni fa ha assunto su di sé le competenze sulla spending review (che prima era dell’Economia), commenta subito positivamente l’intervento del capo dello Stato: «È un principio sacrosanto, lo condivido totalmente».
Per il Presidente sarebbe necessario intervenire con «capacità selettiva», «il che presuppone discorsi che ancora assai poco vengono fatti. Bisogna considerare quali sono le presenze realmente essenziali per l’interesse nazionale». Secondo il capo dello Stato, «deve emergere una certa razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, ma deve anche emergere un nuovo ordine di priorità». Infatti «non basta semplicemente assecondare un livello più basso di finanziamento pubblico». Bisogna anche vedere «le non priorità attuali», pur non rinunciando ad aggredire «le posizioni diventate quasi di rendita per tanti fruitori del finanziamento pubblico». C’è «una grossissima questione: il passaggio da tagli che abbiamo conosciuto assolutamente immotivati» a tagli ragionati in base «a un nuovo ordine di priorità».
Insomma, spiega il Presidente, il tema è delicato e «serve una discussione seria», non fatta sotto la pressione di una «urgenza» che porta a chiedersi «quanto risparmieremo l’anno prossimo»: «Occorre portare lo sguardo un po’ più lontano». In conclusione: «Vi confesso che, nonostante lo sforzo di Cottarelli, aspetto che venga il tempo delle scelte effettive rispetto alla massa dei dati».
Parole che costituiscono un richiamo a ottimizzare la spending review e che non vengono interpretate, in ambienti del ministero dell’Economia, come un monito ma come una conferma che il lavoro che si sta facendo è diverso rispetto al passato e agisce in base a criteri ben scelti e non a tagli lineari.
Sui tagli interviene anche il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che spiega: «Siamo arrivati a 19 autorità contro 16 ministeri, bisogna avere il coraggio di riorganizzare insieme o riaccorpare le funzioni o magari rivedere i contratti». Nell’audizione al Senato, Lupi pone «retoricamente» una domanda: «L’Autorità dei Lavori pubblici è ancora utile o le sue funzioni possono essere assorbite da altre Autorità e dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti?». Ma in una nota specifica: «Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha fortemente voluto l’Autorità dei Trasporti, peraltro recentemente istituita, e non ha dubbi sulla sua utilità».
Molti condividono l’appello del capo dello Stato e lo interpretano come un no ai tagli lineari: «Il no a questa logica è pienamente condivisibile — dice il deputato del Nuovo Centrodestra Raffaele Calabrò — E ciò deve valere ancor di più per il sistema socio-sanitario». Un timore che coinvolge anche Nichi Vendola: «Dobbiamo tagliare tutto ciò che è spreco, come le spese militari e gli F35, e non togliere un euro al diritto alla salute dei cittadini». Il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, coglie l’occasione per dire no al taglio del Cnel. Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro è nel mirino di Cottarelli: «Non bisogna disperdere un importante patrimonio», spiega Centrella.
Intanto Mauro Nori, direttore generale dell’Inps, a chi gli chiede delle manovre del governo affinché entro fine maggio sia possibile, ai lavoratori dipendenti sotto i 25 mila euro, beneficiare di 80 euro in più in busta paga, spiega: «Siamo disponibili a intervenire se saremo chiamati. Ma al momento stiamo aspettando di essere ingaggiati». In particolare, nei giorni scorsi, si è ipotizzato un intervento dell’Inps se il governo deciderà di dare il bonus anche agli incapienti, cioè chi ha un reddito annuo inferiore a 8 mila euro. E il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, rassicura: «Allo stato non vi sono ipotesi di modifica dei criteri di concessione delle pensioni d’invalidità: eventuali decisioni in materia andranno rimesse alla collegiale valutazione del governo».
Alessandro Trocino


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