Frontex, ecco le nuove regole per salvare i migranti in mare

Frontex, ecco le nuove regole per salvare i migranti in mare

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BRUXELLES – Il parlamento europeo ha approvato nuove regole per la ricerca e il salvataggio di migranti destinate alle guardie di frontiera in servizio per le operazioni marittime di Frontex. Già informalmente concordate dai negoziatori del parlamento e del consiglio, dovrebbero entrare in vigore prima dell’estate. “Queste nuove regole permetteranno a Frontex di reagire in maniera più efficace per prevenire le morti in mare, conciliando così la necessità di garantire la sicurezza con il dovere di proteggere i diritti umani”, ha affermato il relatore Carlos Coelho (Ppe, Pt).

Il regolamento definisce le “fasi di emergenza” per le operazioni di ricerca e salvataggio e impone alle unità partecipanti alle operazioni Frontex l’impegno di salvare vite umane. Le norme in materia di operazioni di ricerca e soccorso e lo sbarco dei migranti riguarderanno solo le operazioni coordinate da Frontex. Ciò dovrebbe contribuire a dissipare la confusione creata negli Stati membri da diverse interpretazioni del diritto e delle prassi internazionali.

Il “piano operativo” che disciplina le operazioni di sorveglianza alle frontiere coordinate da Frontex deve pertanto comprendere le procedure per garantire che le persone bisognose di protezione internazionale, le vittime della tratta di esseri umani, i minori non accompagnati e altre persone bisognose siano identificati e ricevano un’assistenza adeguata. Eventuali misure coercitive potranno essere adottate solo dopo l’identificazione dei migranti (le norme d’identificazione sono obbligatorie, mentre quelle di esecuzione sono facoltative).

I deputati hanno inasprito le regole per garantire il rispetto del principio di “non respingimento”, in base al quale le persone non possono essere rimpatriate in Paesi ove sussiste il rischio di persecuzioni, torture o altri danni gravi. Le guardie di frontiera che intendono intercettare o soccorrere persone in un paese terzo dovranno seguire determinate procedure (ad esempio, l’identificazione, la valutazione personale, le informazioni sul luogo dello sbarco).

Le operazioni di respingimento in alto mare saranno vietate. Le guardie di frontiera potranno solamente “avvertire il natante e ordinargli di non entrare nelle acque territoriali di uno Stato membro”.

I deputati hanno inoltre inserito un ‘considerando’ che recita: “Il comandante e l’equipaggio non dovrebbero essere passibili di sanzioni penali per il solo motivo di aver soccorso persone in pericolo in mare e averle portate in un luogo sicuro”.

Il progetto di regolamento, approvata dal parlamento con 528 voti a favore, 46 contrari e 88 astensioni, deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio dei ministri dell’Ue. Esso entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e sarà direttamente applicabile negli Stati membri.

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