Sanità . Riduzione del Fondo da 868 milioni per il 2014 e 1,508 miliardi dal 2015

Sanità . Riduzione del Fondo da 868 milioni per il 2014 e 1,508 miliardi dal 2015

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Tagli alla spesa farmaceutica, ai posti letto e ai piccoli ospedali. Sforbiciata alle buste paga dei dirigenti medici e non, ma quelli più ricchi, chissà se ai manager delle asl. Beni e servizi sotto tiro. Il Governo è pronto a calare una scure da 868 milioni quest’anno e da 1,508 miliardi nel 2015-2016 sulla spesa sanitaria, riducendo il Fondo ma tenendo conto delle regioni con i fondamentali in regola. E lasciando i governatori liberi di tagliare in altro modo: basta che arrivino risparmi di pari valore.
Eccola la manovra sui conti di asl e ospedali che emerge dalla bozza del decreto che arriverà domani a palazzo Chigi. Oggetto di una trattativa all’ultimo respiro, la nuova stangata al Ssn è contenuta in un solo articolo (il 5), ma anche in altri punti del decreto, a cominciare dalle regole che possono valere per l’acquisto di beni e servizi. E per il taglio agli stipendi dei medici (anche convenzionati) oltre i 240mila euro percepiti dal capo dello Stato, ma con limiti differenziati tutti da definire: nel calcolo dei redditi entreranno anche tutte le indennità e somme comunque incassate, inclusi gli incarichi occasionali, si presume pure l’attività intramoenia.
Il capitolo farmaci è la new entry del momento. Si parte dalle gare («procedura selettiva a evidenza pubblica») che l’Aifa dovrà lanciare per selezionare tra farmaci generici uguali i tre che costano meno: lo Stato rimborserà solo i medicinali che costano meno, sugli altri l’assistito pagherà la differenza di prezzo. Evidente l’intenzione di indurre le imprese ad abbassare i listini, e dunque far risparmiare il Ssn. Altra novità: l’individuazione di categorie terapeutiche omogenee sovrapponibili per risultati: in questo caso le regioni potrebbero scegliere con altre gare i farmaci che costano meno. Risultato del tutto: si abbassano i tetti della farmaceutica. La territoriale (canale farmacia) passerà dall’11,35% all’11,25 già quest’anno poi all’11,20 nel 2015; il tetto dell’ospedalierà scenderà imnvece dall’attuale 3,5% al 3,4 e poi nel 2015 al 3,35%.
Altro taglio: le tariffe, dunque i volumi di attività, delle convenzioni per la specialistica e l’ospedalità privata. Il taglio sale dal 2 al 3,5% quest’anno e poi compare anche la riduzione del 4% per il prossimo anno.
Un risparmio preciso sul totale viene indicato solo per i prezzi di riferimento (relativi a lavori, servizi e forniture) e per i nuovi standard degli ospedali: in tutto si indicano 200 milioni quest’anno e 500 nel 2015. Sugli ospedali (oggetto di accordo col «Patto salute») vale ricordare che si tratta di interventi che riguardano il taglio dei posti letto e l’addio (sarebbero 190) alle strutture private con meno di 60 posti.
Le regioni potranno scegliere altre misure, purché risparmino. Ma nel riparto del nuovo Fondo, potranno «in autocoordimento» indicare modalità (da sancire a fine maggio d’intesa col Governo, e a fine settembre per il 2015-2016) che tengano conto del rispetto dei tempi di rimborso ai fornitori (ma l’Economia è scettica) e degli acquisti centralizzati già in corso. Altrimenti si ragionerà in base a costi e fabbisogni standard.


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