Populisti a due velocità l’Ukip vola in Inghilterra in Olanda crolla Wilders
LONDRA . I populisti crescono in Gran Bretagna, ma deludono rispetto alle aspettative in Olanda, le due nazioni in cui si è votato giovedì per le europee, mentre Marine Le Pen, la loro potenziale principale alleata a Strasburgo, continua a sprizzare ottimismo su un risultato clamorosamente positivo in Francia. I risultati ufficiali del voto nel Regno Unito e nei Paesi Bassi saranno resi noti solo domenica, dopo la chiusura delle urne anche nel resto d’Europa, ma exit poll e dati parziali indicano già come sembra essere andata. In Gran Bretagna si è votato anche per le amministrative, limitatamente a Inghilterra e Irlanda del Nord, e lì l’avanzata dell’Ukip di Nigel Farage è netta: a spoglio non ancora ultimato ha ottenuto 149 seggi contro appena 2 che aveva vinto cinque anni or sono, mentre i conservatori scendono (-185 seggi, per un totale di 1.111), i liberaldemocratici crollano (-251 seggi a 383) e i laburisti guadagnano meno del previsto (+260 a 1.544). È abbastanza per permettere a Farage di
cantare vittoria alle europee sulla base delle proiezioni del voto locale, mentre gli altri tre leader si interrogano su come rimediare al declino: l’ultimo sondaggio sul voto per il parlamento di Strasburgo assegna all’Ukip il 30 per cento dei voti, seguito da laburisti al 29, conservatori al 23 e lib-dem al 9. In Olanda, invece, il partito euroscettico di Geert Wilders ha preso solo il 12 per cento dei voti pari a 3 seggi per Strasburgo contro il 17 per cento e 5 seggi del 2009, secondo gli exit poll, superato sia dai due partiti liberali che dai laburisti. «Sono deluso», ha ammesso il leader del Pvv, dando parte della colpa alla bassa affluenza alle urne (37 per cento). Ieri si è votato in Irlanda e nella Repubblica Ceca, oggi si va alle urne in Lettonia, Slovacchia e a Malta,
domani in tutti gli altri paesi dell’Ue.
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