Quelle bare che gravano sulle elezioni europee

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Nella finta pole­mica tra Ita­lia e Ue sulle strage di stra­nieri nel canale di Sici­lia (cen­ti­naia di anne­gati che si aggiun­gono ai 400 dell’ottobre 2013 e alle migliaia degli ultimi anni), Ange­lino Alfano ha un sicuro van­tag­gio su Renzi. Diver­sa­mente dal piro­tec­nico Pre­si­dente del Con­si­glio, il mini­stro degli Interni non ha biso­gno di fin­gersi di sini­stra, ma può gio­io­sa­mente met­tere a nudo la sua anima di destra. Quindi, se Renzi se la prende a parole con l’Europa che pensa alle ban­che ma non ai bam­bini, Alfano bada al sodo.
Quando si tratta di stra­nieri, clan­de­stini, inva­sioni e simili spau­rac­chi dell’opinione pub­blica Ange­lino non lo batte nes­suno (a parte la Lega, naturalmente).

Tempo fa giu­rava che 600.000 clan­de­stini sareb­bero pronti a sbar­care sulle coste ita­liane, quin­dici volte quelli arri­vati nel 2013. Come si spiega que­sta cifra sen­sa­zio­nale? Ange­lino non ce l’ha spie­gato. In cam­bio, ecco le misure che l’Europa dovrebbe adot­tare, secondo lui, per fer­mare l’ecatombe di stra­nieri: assi­sterli a casa loro, con­vo­care le marine euro­pee nel Medi­ter­ra­neo, spo­stare la sede di Fron­tex da Var­sa­via in Ita­lia, acco­gliere i soprav­vis­suti sbar­cati in Ita­lia. Insomma, bloc­care in ogni modo i migranti, con le buone e con le cat­tive e, se pro­prio quelli rie­scono a pas­sare, disper­derli un po’ dap­per­tutto nel vasto continente.

La sto­ria dell’assistenza in loco ricorda una sin­go­lare ini­zia­tiva di qual­che ammi­ni­stra­tore leghi­sta di un vil­lag­gio della Ber­ga­ma­sca, e cioè la rac­colta dif­fe­ren­ziata per migranti. «Aiu­tia­moli, ma a casa loro» c’era scritto su alcuni cas­so­netti per vestiti usati da spe­dire, imma­gi­niamo, in Africa. L’idea di Alfano, sem­bra di capire, è desti­nare un po’ di soldi a «quelli là» o magari alle­stire delle ten­do­poli nel deserto libico, schi­vando le incur­sioni delle bande armate a cui il geniale occi­dente, dopo la fine di Ghed­dafi, ha affi­dato le sorti della demo­cra­zia a Tri­poli e Ben­gasi. Ecco una stra­te­gia lun­gi­mi­rante, oltre che umanitaria

Quanto alle marine euro­pee, si sa che sol­cano già le acque azzurre verso est, visto che tra Siria, Ucraina e altre zone calde, una guerra prima o poi potrebbe scop­piare. Ma forse biso­gne­rebbe ricor­dare ad Alfano che durante la guerra di Libia, le marine della Nato si guar­da­rono bene dal soc­cor­rere la gente in fuga. E poi, con la crisi che c’è, riu­scite a imma­gi­nare fin­lan­desi, danesi, inglesi, tede­schi ecc. che spe­di­scono le flotte per cavare le casta­gne dal fuoco a Renzi e Alfano?
Ma il nostro mini­stro degli interni sa che cos’è Fron­tex? È pre­ci­sa­mente l’agenzia euro­pea che si inca­rica di pro­teg­gere le fron­tiere dai migranti. Se si va sul suo sito si pos­sono vedere belle imma­gini di poli­ziotti a cavallo sullo sfondo di verdi col­line, imma­gini di moto­scafi veloci e inviti alle aziende (sor­ve­glianza elet­tro­nica alle fron­tiere ecc.) a col­la­bo­rare. Insomma, Fron­tex è la rispo­sta dell’Europa alle ansie di Alfano e un bel busi­ness. Dun­que, che vuole l’Italia? Altri soldi? Oppure gestire Fron­tex a Roma per creare un po’ di posti di lavoro? Quanto all’accoglienza dei rifu­giati, tutto il mondo sa che l’Italia ne accetta ben pochi (16.000 circa all’anno) rispetto alle cen­ti­naia di migliaia che tro­vano asilo nei paesi dell’Europa del nord. Quindi, anche que­sta volta, dopo il cor­do­glio di rito, l’Ue rispon­derà pic­che – soprat­tutto in un momento in cui tutti i governi euro­pei sono ter­ro­riz­zati dal voto di maggio.

E que­sto è vera­mente il punto. Die­tro le frasi a effetto di Renzi e le pro­po­ste irri­ce­vi­bili di Alfano c’è la paura che Grillo e la Lega usino la minac­cia degli immi­grati per togliere voti a sini­stra e a destra. Il governo piange lacrime di coc­co­drillo per get­tare fumo negli occhi agli elettori.



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