L’interesse di George Soros per le caserme in dismissione

Anche il finanziere George Soros intende fare shopping del patrimonio immobiliare messo sul mercato dallo Stato italiano per «abbattere il debito pubblico». Secondo quanto riportato ieri da «Il Sole 24 ore» sembra infatti che Soros, tramite il fondo Quantum Strategic Partners — avrebbe fatto un’offerta per il portafoglio di palazzi che fanno parte del fondo immobiliare Fip (Fondo immobili pubblici), gestito dalla Sgr Investire Immobiliare (la società controllata dalla Banca Finnat della famiglia Nattino). Soros non sarebbe solo nell’offerta: sarebbe infatti alleato al fondo Kennedy Wilson e sarebbe assistito dagli advisor di Beni Stabili. Nel pacchetto di immobili ci sono uffici ministeriali e dell’Agenzia delle entrate ma anche caserme e uffici della Guardia di Finanza e dell’esercito. Sarebbe anche in corso un’asta su alcuni pacchetti minori: fra questi sarebbe in svolgimento la cessione di tre caserme dislocate a L’Aquila (Guardia di Finanza), Roma e Bari. Il ministero della Difesa lancerà un primo bando per collocare 700 beni tra caserme, rifugi alpini, strade, fortificazioni con la formula della «valorizzazione d’onore».
L’alternativa
In questo video realizzato dai comitati locali per l’uso pubblico delle caserme e la riappropriazione degli spazi in dismissione a Roma, emerge
un’idea di città dove gli spazi in dismissione siano luoghi di riappropriazione civica. Un’alternativa che sistafacendo strada nei movimenti sociali di base in tutto il paese. Li si immagina come luoghi dove sia possibile sperimentare forme di autogoverno.
A Roma la rete “Patrimonio Comune” composta da comitati e movimenti sta raccogliendo le firme per proporre al Comune di Roma una serie di delibere popolari tra le quali c’è anche quella che stabilisce il riutilizzo di questi immensi spazi ex demanio militare, ora sotto utilizzati, che rischiano di diventare affari per pochi e beni privati.
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