Cottarelli – Cantone, 100 lettere a chi spende troppo

Cottarelli – Cantone, 100 lettere a chi spende troppo

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ROMA — Sarà firmata da Carlo Cottarelli e da Raffaele Cantone. La collaborazione tra il commissario per la revisione della spesa pubblica e il nuovo presidente dell’Autorità anticorruzione in cui è confluita l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici partirà con l’invio di una lettera agli enti locali o ai ministeri che non hanno seguito per i loro acquisti le regole della Consip, committente centralizzata dello Stato. Cottarelli e Cantone si sono incontrati ieri per mettere a punto il piano di riforma del sistema di acquisti di beni e servizi della Pubblica amministrazione che dovrebbe portare a forti risparmi, efficienza e trasparenza. E che andrà di pari passo al piano di efficientamento degli immobili pubblici e alla definizione da parte della squadra dell’economista cremonese del piano di razionalizzazione delle circa 10 mila partecipate degli enti locali. È a questo e alla definizione dei fabbisogni e delle capacità fiscali dei Comuni che Cottarelli sta lavorando, dopo aver condotto in porto i tagli della spesa contenuti nella legge sull’Irpef e nel decreto di riforma della P.a. e dopo aver ottenuto l’apertura anche ai cittadini del Siope, la banca dati dei conti degli enti locali. La lettera di Cottarelli e Cantone — che sarà inviata la prossima settimana ad un centinaio di destinatari tra enti, ministeri, Asl ed enti locali per chiedere la verifica dei contratti di alcuni acquisti di beni in settori standardizzati come elettricità, gas, telefonia e carburanti, fatti al di fuori dal circuito Consip — è il primo assaggio di quelli che saranno i controlli una volta messo a regime il nuovo meccanismo. Un percorso che avverrà lungo 4 binari: la riduzione degli stanziamenti, lo sfoltimento dei centri di spesa dai 32 mila attuali ai 35 soggetti aggregatori previsti dalla legge dell’aprile scorso. Assieme alla Consip ne faranno parte le Regioni e altri 12 soggetti i cui requisiti verranno definiti da un apposito decreto entro luglio. Gli altri due binari riguardano la trasparenza sui prezzi ed appunto i controlli: quanto al primo punto è in corso di approfondimento la definizione di prezzi standard della Consip, una sorta di benchmark per gli acquisti, e dei prezzi di riferimenti che saranno stabiliti raccogliendo i prezzi degli acquisti fatti negli ultimi mesi nella P.a. Il piano per rendere efficiente la gestione degli immobili pubblici ruoterà su diversi punti dalla verifica degli affitti al risparmio delle spese di riscaldamento, pulizia ed elettricità con un uso più accorto dell’illuminazione. Una parsimonia, quest’ultima, che Cottarelli vorrebbe estendere alle strade extraurbane.
Sulle cifre non ci sono per ora ripensamenti rispetto a quelle contenute nel piano di Stabilità del governo e Cottarelli, come si è detto, è concentrato nel definire una proposta da portare entro luglio al governo sulla razionalizzazione delle partecipate. L’obiettivo principale, così come chiede il premier Matteo Renzi, è di ridurne drasticamente il numero, magari per arrivare fino a mille (da 10 mila). Ma anche di risparmiare sui consigli di amministrazione, a volte più numerosi dei dipendenti della stessa società. Solo il 20% delle municipalizzate si occupa di elettricità o acqua, rifiuti o gas. Il resto fa di tutto e sono circa 320 quelle che svolgono attività di tipo privatistico come la produzione di uova o di prosciutti o vino e di cui il commissario della spending review raccomanderà la vendita.
Stefania Tamburello



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