Alitalia-Etihad. Svolta in 7 punti Ecco l’accordo

Alitalia-Etihad. Svolta in 7 punti Ecco l’accordo

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LA NUOVA Alitalia sarà molto diversa da quella che ha volato fino ad oggi nei cieli italiani. Ecco il piano d’intervento della compagnia araba.
Allacciate le cinture di sicurezza, portate i sedili in posizione verticale e spegnete i dispositivi elettronici. Dopo otto mesi di negoziati, le nozze tra Alitalia ed Etihad sono pronte al decollo. La firma sull’intesa sarà posta oggi. La compagnia di Abu Dhabi investirà 560 milioni per rilevare il 49% della compagnia.
Banche, Poste e soci della Cai verseranno da parte loro altri 300 milioni per portare all’altare un vettore senza troppi debiti e con il patrimonio integro.
«L’accordo è un segnale importante per il Paese», ha detto ieri il ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi. A guastare la festa potrebbe però essere l’agitazione selvaggia prevista oggi a Fiumicino contro gli esuberi. Alitalia ha informato l’Autorità di garanzia per gli scioperi del rischio che «il personale tecnico dello scalo romano possa astenersi in massa dal lavoro presentando certificati medici». E il governo è pronto a usare la mano pesante, di fronte a questo scenario che rischia di materializzarsi in pieno agosto, di fronte a decine di migliaia di turisti. «È una scelta intollerabile – ha detto Lupi –. Ho chiesto al ministero della Salute di attivarsi sul caso». «Si tratta di un attentato al diritto dei cittadini-utenti in sfregio alla legge sul diritto di sciopero», gli ha dato man forte l’Authority. Fiumicino è teatro da qualche giorno di altre forme di protesta che hanno causato pesanti disservizi sulla consegna dei bagagli e diversi ritardi dei voli. «C’è gente che soffia sul fuoco», ha detto il leader della Cisl Raffaele Bonanni difendendo l’operazione Etihad.
La firma di oggi non chiude ancora del tutto l’ennesimo salvataggio di Alitalia. Il dossier sull’ingresso degli emiri nel capitale finirà sotto la lente di Bruxelles, cui Lufthansa e British Airways hanno chiesto di porre un argine alla crescita in Europa degli emiri. Una decisione al riguardo dovrebbe arrivare a settembre.
La nuova Alitalia sarà molto diversa da quella che ha volato fino ad oggi nei cieli italiani. Verranno tagliate molte delle rotte meno profittevoli a breve raggio e sarà potenziato il servizio intercontinentale. Il governo potrebbe garantire una sorta di “appoggio esterno” alle nozze con due provvedimenti ad hoc: uno per rendere più complessa l’apertura di nuove rotte low-cost in Italia e un altro per aumentare l’accessibilità a Linate. Si vedrà nei prossimi mesi se queste iniziative – come temono in molti – si trasformeranno in un aumento dei prezzi dei biglietti per i passeggeri e in un nuovo colpo basso per Malpensa.


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Canada: i nativi “non restano a guardare”, per il bene dei canadesi!

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  Foto: Citynews.ca

Dopo le proteste dello scorso dicembre in Canada, lunedì 28 gennaio in tutto il Mondo si sono mobilitate migliaia di persone sotto lo slogan del movimento “Idle No More (Non Resteremo a Guardare) nato nel novembre 2012 da quattro donne della provincia di Saskatchewan per protestare contro gli effetti delle politiche canadesi.
Con il cosiddetto Bill C-45, il Governo Harper, ha di fatto tolto ai Nativi Canadesi la propria autonomia sancita dai trattati dell’Indian Act. Con questa legge il Canada indebolisce seriamente molte norme a tutela delle risorse naturali dei territori indigeni, con “un impatto pericoloso per l’ambiente e la società  di tutti i nativi” e non solo.

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