Meridiana, lavoro low cost

by redazione | 2 Novembre 2014 19:46

Loading

Del lavoro si può fare tutto. Que­sto è il mes­sag­gio che arriva da Olbia e da Palermo. Se le aziende deci­dono di tagliare i costi, pos­sono licen­ziare nella maniera più diretta e bru­tale, come per i 1.634 man­dati a casa da Meridiana in Sar­de­gna e come i 262 messi in mobi­lità da Accen­ture in Sici­lia, che ieri hanno mani­fe­stato insieme, non a caso insieme, inca­te­nan­dosi in piazza San Babila a Milano. Ma c’è qual­cosa di più, den­tro que­ste due sto­rie, dei mezzi spicci cui i mana­ger si sen­tono auto­riz­zati a ricor­rere in un clima poli­tico che rimette in discus­sione la cen­tra­lità del lavoro come car­dine degli assetti costi­tu­zio­nali. C’è, in più, un gioco cinico che mette lavo­ra­tori con­tro lavo­ra­tori, gio­vani pre­cari con­tro dipen­denti stabilizzati.

Guar­date a Olbia: Meridiana acqui­sita una com­pa­gnia area, Air Italy, la mette in asset come con­trol­lata e la gesti­sce in regime di low cost: salari e sti­pendi bassi, garan­zie con­trat­tuali minime, fles­si­bi­lità. Poi svuota quasi com­ple­ta­mente l’azienda madre, licen­ziando 1.634 per­sone su un totale di circa 2.100 dipen­denti, e quelli che riman­gono li inqua­dra ex novo den­tro la cor­nice sala­riale e nor­ma­tiva, low cost, di Air Italy.

E guar­date a Palermo: la Accen­ture mette in mobi­lità i dipen­denti del suo call cen­ter per­ché la Bri­ti­sch Tele­com le toglie la com­messa per la quale quei lavo­ra­tori erano stati assunti e la spo­sta a un call cen­ter romano dove i dipen­denti sono assunti, tutti, con con­tratti a tempo deter­mi­nato. La Bri­ti­sch Tele­com rispar­mia sul costo del lavoro, la Accen­ture licen­zia 262 per­sone. I pre­cari (gio­vani pre­cari) usati come eser­cito di riserva, in una par­tita che li acco­muna ai sala­riati di mezzo mondo che lavo­rano alle pro­du­zioni ame­ri­cane ed euro­pee delo­ca­liz­zate e nelle fab­bri­che low cost dei paesi emer­genti. Il gioco è sco­perto, ma è dif­fi­cile inver­tirne la direzione.

A Olbia è dovuto salire su un tra­lic­cio alto trenta metri un pilota Meri­diana, un coman­dante, Andrea Mascia, per dire, con uno scio­pero della fame che dura da sei giorni, che l’attacco al lavoro dipen­dente si allarga sino a coin­vol­gere, insieme a pezzi sem­pre più con­si­stenti di classe media (lui, coman­dante), anche gli «utenti» di molti ser­vizi, dai voli ai tele­foni, dalla sanità alla scuola. Utenti che pagano in ter­mini di per­dita di qua­lità dell’offerta.

L’hanno chia­mata «Inca­te­nia­moci al diritto al lavoro», i dipen­denti di Meri­diana e di Accen­ture, la pro­te­sta di ieri, che si è svolta non solo a Milano ma anche a Olbia, Cagliari, a Palermo, a Roma e a Verona. Nelle piazze di tutte que­ste città le «magliette rosse» di Meri­diana e gli esu­beri Accen­ture hanno espo­sto uno stri­scione con la scritta «Arti­colo 1: l’Italia è una Repub­blica fon­data sul silen­zio delle isti­tu­zioni di fronte alla pri­va­zione del diritto al lavoro».

A Olbia la situa­zione è molto tesa. Mascia e il suo assi­stente di volo Ales­san­dro San­toc­chini pro­te­stano sul tra­lic­cio da diciotto giorni. L’altro ieri una cin­quan­tina di dipen­denti Meridiana, in pre­si­dio per­ma­nente all’aeroporto per pro­te­state con­tro il piano esu­beri, ha fatto irru­zione nel piaz­zale della sede della com­pa­gnia. Appro­fit­tando dei lavori in corso per la sosti­tu­zione dei pan­nelli di recin­zione dell’area aero­por­tuale, sono entrati nella sede. Un’occupazione paci­fica, rien­trata nel giro di pochi minuti dopo l’arrivo della poli­zia. Le «magliette rosse» hanno invi­tato la popo­la­zione di Olbia a unirsi al pre­si­dio sotto la torre-faro dove Mascia fa lo scio­pero della fame. Il coman­dante e il suo assi­stente hanno deciso di respin­gere al mit­tente la richie­sta di incon­tro avan­zata dall’amministratore di Meridiana, Roberto Sca­ra­mella. Per la mat­ti­nata di domani i sin­da­cati hanno con­vo­cato in assem­blea i dipen­denti del set­tore manu­ten­zioni. Il 4 novem­bre si apre il con­fronto azienda-sindacati sulla gestione delle pro­ce­dure di mobi­lità: la riu­nione si terrà nella sede dell’assessorato regio­nale ai tra­sporti, a Cagliari. In con­tem­po­ra­nea, a Roma, si riu­nirà il con­si­glio di ammi­ni­stra­zione del Fondo spe­ciale del tra­sporto aereo per ana­liz­zare la situa­zione. «Una riu­nione molto deli­cata — dice il segre­ta­rio pro­vin­ciale della Filt Cgil, Franco Monaco — Biso­gna infatti valu­tare la tenuta del Fondo rispetto a quanto pre­vi­sto dalla legge For­nero». Il 7 novem­bre è pre­vi­sta l’assemblea gene­rale di tutti i dipen­denti della compagnia.

In tutta la par­tita il governo Renzi brilla per una totale assenza di ini­zia­tiva. Per Meri­diana non si vede niente di ciò che s’è visto per Ali­ta­lia. Eppure Meri­diana è, dopo Ali­ta­lia, la seconda com­pa­gnia aerea nazio­nale. E anche la giunta regio­nale di cen­tro sini­stra viene coin­volta nella pole­mica. Ieri il depu­tato di Sel Michele Piras, eletto in Sar­de­gna, ha chie­sto le dimis­sioni dell’assessore regio­nale ai tra­sporti, Mas­simo Deiana.

Post Views: 205

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2014/11/meridiana-low-cost/