Prescrizione, il governo accelera

by redazione | 21 Novembre 2014 9:50

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ROMA E ora tutti contro la prescrizione breve. All’indomani del proscioglimento choc dell’unico imputato per il disastro Eternit, il magnate Stephan Schmidheiny, mentre la Cassazione si difende e il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello rilancia, chiudendo l’inchiesta Eternit bis e contestando l’accusa di omicidio volontario, si leva alto il coro di sdegno. E la politica si unisce.
«Non può esistere una prescrizione che impedisce di dire cosa sia giusto o no. Bisogna fare più veloce: se sei colpevole sei colpevole, se sei innocente sei innocente. Non è che se passa il tempo si cancella qualcosa», attacca il premier Matteo Renzi, definendo la prescrizione un incubo e incassando il plauso dello stesso Guariniello.
Ieri il pm ha contestato al magnate svizzero l’omicidio volontario, aggravato dai motivi abietti — il mero fine di lucro — di 256 persone tra lavoratori Eternit e familiari, ai quali nascose i rischi dell’amianto. E, pur rispettando la sentenza, ha rimarcato un «cambio di linea» della Cassazione rispetto al passato. La Suprema Corte ha difeso però, in una nota, la pronuncia: «Il giudizio era sul disastro, non sugli omicidi». Ieri in molti al «Palazzaccio» concordavano, parlando di un processo «nato morto perché gli stabilimenti Eternit chiusero nell’86». Lo aveva detto il pg Iacoviello auspicando nuove leggi.
«Il Consiglio dei ministri ha già definito la nuova disciplina, che la prossima settimana andrà in discussione in Parlamento», assicura il Guardasigilli, Andrea Orlando, promettendo tempi brevi per la modifica della prescrizione e per la riforma dei reati ambientali, entrambe arenate in Parlamento. E il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, annuncia 15 milioni di euro subito spendibili per le bonifiche da amianto.
Esulta il presidente del Senato, Pietro Grasso: «Lo dico da 15 anni. Sulla prescrizione c’è una legge sbagliata e va cambiata. Spero che la politica non abbia l’atteggiamento del coccodrillo che piange per quello che non ha fatto». Allude alla legge ex Cirielli, ribattezzata «salva Previti», che nel 2005 accorciò i tempi a disposizione della giustizia per accertare la verità. D’accordo anche la presidente della Camera, Laura Boldrini. A parte i penalisti, che invitano alla cautela, per un giorno sono tutti sulla stessa linea dei magistrati che, rimarca l’Anm, «sollevano da anni il problema». Invano. Ora l’accelerata. E la minoranza pd, con Stefano Fassina, punzecchia Renzi: «Alla buon’ora».
Virginia Piccolillo
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