Parallelamente sulle gare del Comune di Roma accenderà un faro l’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Ieri il magistrato ha incontrato il sindaco Ignazio Marino e gli ha promesso il suo intervento per esaminare (ed eventualmente commissariare) «quegli appalti conquistati grazie alla corruzione». Il rischio, comunque vada, è un rallentamento della macchina amministrativa sia della Regione che del Campidoglio dopo il terremoto “mafia capitale”.
Intanto, mentre il ministro dell’Interno Angelino Alfano valuterà lo scioglimento del Comune (pur concedendo che «la capitale non è marcia, è sana»), la preoccupazione del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro si è spostata sull’incolumità del sindaco Marino: «Ci sono intercettazioni con insulti — afferma Pecoraro — che confermano che un’esposizione del sindaco c’è e va valutata con le altre forze dell’ordine». Nel frattempo, come prima mossa, «il sindaco dovrebbe rinunciare a girare in bicicletta». «Per me sarebbe una perdita molto pesante», confessa Marino che ha promesso al prefetto di «rifletterci attentamente».
E sempre una conversazione intercettata («Gli immigrati rendono più della droga») ha spinto ieri Papa Francesco a prendere una posizione molto netta davanti alla Focsiv, l’ong che raggruppa gli organismi cristiani di volontariato: «I poveri non possono diventare una occasione di guadagno».