Varoufakis: «Mai pensato che l’Italia fosse a rischio» Il piano Tsipras in due tappe
Ministro Varoufakis, solo un’incomprensione?
«Certo, il ministro Padoan mi ha scritto per chiedere spiegazioni e ci siamo chiariti. È stato stravolto il senso delle mie parole, non ho riportato confidenze raccolte nel mio ultimo viaggio in Italia ma ho solo raccontato un episodio che risaliva al 2010-2011, quando presentavo negli Stati Uniti il libro che ho scritto con Stuart Holland e James K. Galbraight, The Modest Proposal ».
La Modesta Proposta che richiama nel titolo il pamphlet di Jonathan Swift del 1729, l’iperbole che suggeriva alle famiglie stremate dalla povertà di offrire i propri figli in pasto agli aristocratici irlandesi. Lei però non fa satira…
«Propongo strade alternative, credo sia arrivato il momento per l’Europa di creare le condizioni di un vero cambiamento. Di questo parlai nel tour di quattro anni fa con un ministro italiano, del quale ora non dirò il nome. Mi suggerì di portare nel Vecchio continente le mie idee sul New Deal, il Nuovo Corso. In realtà lui avrebbe avuto molte più chance di farsi ascoltare rispetto a un semplice professore, “ma non posso parlare di queste cose – mi spiegò -. Se lo facessi io che sono un esponente di governo, tutti direbbero che l’Italia è sull’orlo della bancarotta e quello sarebbe davvero l’inizio della fine”. Tutto qui, ho ricordato una vecchia storia che è stata distorta a causa del clima di questi giorni. C’è chi vuole alimentare il conflitto a tutti i costi».
Non crede quindi che il sistema Italia sia a rischio?
«No. L’intera eurozona vive un momento difficile. L’Italia ha un’economia forte, come dimostrano l’equilibrio di bilancio e il surplus primario. La persistenza della deflazione, il fatto che il debito in rapporto al Prodotto interno lordo continui a crescere, tutto dipende dalle politiche europee. Siamo esposti alle conseguenze di scelte sbagliate».
Oggi Yanis Varoufakis vede il segretario generale dell’Ocse Gurría che ieri a margine del G20 di Istanbul ha escluso lo scenario «Grexit», Grecia fuori dall’euro, e domani, dopo il voto di fiducia del Parlamento sul programma di Tsipras, rappresenterà Atene all’Eurogruppo. «È la prima volta di un governo che pensa con la propria testa, può essere spiazzante».
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