Libia, ecco la road map dell’Onu per l’intesa

by redazione | 28 Aprile 2015 10:05

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ROMA . Dalla Libia continuano ad arrivare notizie di violenza brutale e fuori controllo. E nonostante questo, le Nazioni Unite provano a mandare avanti la mediazione fra le fazioni politiche. Ieri l’inviato Onu Bernardino Leon ha distribuito ai negoziatori libici la bozza definitiva dell’Accordo Politico per la Libia che dovrebbe creare un «Governo di Accordo Nazionale» e ridisegnare le istituzioni transitorie della Libia post-gheddafiana. Nelle stesse ore la polizia della Cirenaica ha confermato che vicino a Beida, nella “montagna verde”, sono stati ritrovati i corpi di 5 giornalisti scomparsi da mesi. Sono 4 libici e un egiziano, hanno la gola tagliata, non è chiaro quando siano stati trasportati nella foresta in cui sono stati scoperti. «E’ un massacro dello Stato Islamico », dicono i capi della polizia di Beida, la città che fu la capitale della monarchia: lavoravano per una tv che sostiene le idee dei federalisti della Cirenaica che vorrebbero staccarsi dalla Tripolitania.
Nelle prossime ore il mondo politico libico si concentrerà sull’accordo stilato dall’Onu dopo i negoziati andati inscena da mesi fra Tripoli, Ginevra, Algeri e Marrakesh. Il documento di 16 pagine contiene una premessa di impegni già concordati dalle parti, seguita da un elenco di 61 articoli che regolano la formazione del Governo di Accordo Nazionale. L’intesa proposta dall’Onu conferma la creazione di un “Consiglio Presidenziale” composto da primo ministro, dai due vice-premier che faranno parte del governo e da altri due ministri. Il Consiglio Presidenziale sarà quindi una guida del governo collettiva: prenderà le sue decisioni solo se ci sarà l’unanimità fra il presidente e i due vice-premier, ma avrà poteri abbastanza forti, come quello di selezione, di revoca e di sostituzione degli altri ministri che faranno parte del governo “normale”. Avrà sede a Tripoli, «la capitale», ma potrà lavorare anche dalle altre città libiche, e dovrà tener conto dei fattori geografici e culturali nella scelta dei ministri. Non è scritto da nessuna parte, ma chiaramente si chiede di rispettare le diverse regioni e anche le etnie del paese. Molti prevedono che fra premier e i 2 vice-premier ci sarà modo di rappresentare le tre regioni del paese, Tripolitania, Fezzan e Cirenaica.
L’Articolo 8 specifica che il presidente sarà anche il Capo dello Stato, mentre i 3 del Consiglio presidenziale saranno il Comandante Supremo delle forze armate; non un comandante “individuale”, quindi, ma anche in questo caso un ufficio condiviso fra più leader politici. Il Consiglio Presidenziale nominerà e sostituirà i capi delle forze armate, dell’intelligence, gli ambasciatori e i massimi dirigenti dello Stato, con l’eccezione del governatore della Banca di Libia e di altri funzionari di controllo finanziario, che saranno nominati con 2/3 dei voti del Parlamento libico.
Un altro punto centrale, che non mancherà di suscitare reazioni negative nella parte legata al governo di Tripoli, è quello che riconosce come unico Parlamento della Libia la House of Rapresentatives che oggi si riunisce a Tobruk.
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