Migranti, pronta la bozza di riso­lu­zione Onu

Migranti, pronta la bozza di riso­lu­zione Onu

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Una bozza di riso­lu­zione dell’Onu sull’emergenza immi­gra­zione nel Medi­ter­ra­neo sarebbe già pronta a New York e potrebbe essere pre­sen­tata uffi­cial­mente il pros­simo 18 mag­gio. Nello stesso giorno, ma a Bru­xel­les, l’Alto rap­pre­sen­tante Ue per la poli­tica estera Fede­rica Moghe­rini — che lunedì par­te­ci­perà a una riu­nione del Con­si­glio di Sicu­rezza Onu — pre­sen­terà le pro­po­ste con cui l’Europa intende con­tra­stare i traf­fi­canti di uomini che orga­niz­zano i viaggi di migranti nel canale di Sici­lia. Stesso obiet­tivo di un piano pre­sen­tato sem­pre ieri e sem­pre al Con­si­glio di sicu­rezza delle Nazioni unite anche dal mini­stro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Gli sforzi delle diplo­ma­zie euro­pee e inter­na­zio­nali per fron­teg­giare l’emergenza immi­gra­zione hanno avuto nelle ultime ore un’improvvisa acce­le­ra­zione. Sforzi mirati soprat­tutto a otte­nere pre­sto il via libera da parte dell’Onu a un piano di inter­vento euro­peo nel canale di Sici­lia che con­senta di met­tere fine a un immo­bi­li­smo che dura ormai da mesi.
La data fis­sata, per ora, è appunto il pros­simo 18 mag­gio, giorno in cui si incro­ce­ranno due appun­ta­menti: a New York il Con­si­glio di sicu­rezza dovrebbe ren­dere pub­blica la riso­lu­zione neces­sa­ria a dare una cor­nice di lega­lità inter­na­zio­nale entro la quale l’Ue potrà agire. La bozza di testo su cui si sta lavo­rando avrebbe avuto il via libera già da Gran Bre­ta­gna e Fran­cia, i due mem­bri euro­pei del Con­si­glio di sicu­rezza che, secondo quanto appreso dall’Ansa, avreb­bero ormai posi­zioni «molto vicine». Un primo passo che ha con­sen­tito di avviare già ieri la discus­sione della bozza anche con Stati uniti, Rus­sia e Cina. Anche se i con­te­nuti della bozza sono ancora molto incerti, è bene ricor­dare come nei giorni scorsi pro­prio il segre­ta­rio gene­rale dell’Onu Ban Ki-moon abbia boc­ciato senza mezzi ter­mini la pro­po­sta ita­liana di bom­bar­dare i bar­coni dei traf­fi­canti all’ancora nei porti libici. L’ipotesi più pro­ba­bile, è quindi quella che si ten­terà di inter­cet­tare, abbor­dan­doli e affon­dan­doli, prima che i traf­fi­canti li cari­chino di migranti. Lunedì pros­simo comun­que il con­si­glio di sicu­rezza tor­nerà a riu­nirsi nuo­va­mente per fare il punto e alla riu­nione sarà pre­sente anche la Moghe­rini che rife­rirà sui col­lo­qui avuti nelle scorse set­ti­mane con l’Unione afri­cana e i paesi arabi. E’ chiaro che la il caos poli­tico e mili­tare pre­sente in Libia, Paese dal quale parte la quasi tota­lità dei bar­coni, rende la situa­zione estre­ma­mente delicata.

Ma il 18 mag­gio sarà un giorno fon­da­men­tale anche per il fronte euro­peo, quando a Bru­xel­les si terrà il secondo appun­ta­mento della gior­nata con la riu­nione del con­si­glio Affari Esteri e Difesa dei 28. Potendo pre­su­mi­bil­mente già con­tare sul via libera avuto dalle Nazioni unite, la Moghe­rini pre­sen­terà il piano messo a punto in que­ste set­ti­mane. Pochi giorni fa l’Alto rap­pre­sen­tante ha scar­tato con deci­sione la pos­si­bi­lità più peri­co­lo­sam vale a dire quella di un inter­vento armato. «Non stiamo pre­pa­rando un’operazione mili­tare in Libia», ha assi­cu­rato. L’idea sarebbe quindi quella di uti­liz­zare al mas­simo le infor­ma­zioni pro­ve­ni­neti dai ser­vizi per inter­cet­tare i bar­coni, dis­sua­dere le par­tenze con una mas­sic­cia pre­senza di navi mili­tari e pro­vare a bloc­care i flussi finan­ziari delle orga­niz­za­zioni cri­mi­nali. Inol­tre si pun­terà a rea­liz­zare accordi bila­te­rali con i Paesi con­fi­nanti con la Libia in modo da bloc­care i traf­fi­canti prima che attra­ver­sino la fron­tiera. Il pro­blema, non da poco, è che in que­sto modo si fer­me­reb­bero anche i migranti, uomini, donne e bam­bini in fuga da guerre e per­se­cu­zioni pre­senti nei Paesi di ori­gine. Per loro il piano euro­peo pre­ve­de­rebbe l’attuazione di quanto pre­vi­sto dal pro­cesso di Khar­toum, ovvero al rea­liz­za­zione di campi festiti dalle orga­niz­za­zioni inter­na­zio­nali dove ver­reb­bero accolti e dove esa­mi­nare le richie­ste di asilo.

Per­ché que­sto si con­cre­tizzi dav­vero, per­ché i campi non si tra­sfor­mano in recinti utili solo a trat­te­nere i migranti lon­tani dall’Europa, ser­vi­rebbe però un impe­gno reale da parte dell’Unione euro­pea a modi­fi­care il rego­la­mento di Dublino, per­met­tendo così una divi­sione più equa dei pro­fu­ghi tra gli Stati mem­bri. Su que­sto punto però, finora pur­troppo si sono regi­strate solo resi­stenze. Anche se va detto che un pic­colo passo è stato fatto ieri con l’approvazione, da parte della com­mis­sione Libertà civili dell’Europarlamento, di una prima modi­fica al rego­la­mento di Dublino che con­sente l’esame delle richie­ste di asilo pre­sen­tate dai minori non accom­pa­gnati nel Paese in cui il minore si trova a e non in quello in cui è sbar­cato e ha pre­sen­tato domanda per la prima volta.


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