Neta­nyahu forma nuovo governo con religiosi ed estrema destra

by redazione | 7 Maggio 2015 9:40

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Ieri sera, men­tre il nostro gior­nale andava in stampa, si atten­deva sol­tanto l’annuncio uffi­ciale della for­ma­zione del nuovo governo israe­liano, il quarto gui­dato dal lea­der del par­tito Likud Benya­min Neta­nyahu. Un annun­cio sul filo di lana, a poche ore dalla sca­denza dei 30 giorni più 15 di inca­rico che il capo dello stato Reu­ven Rivlin aveva affi­dato al vin­ci­tore del voto del 17 marzo. Le trat­ta­tive sono state dif­fi­cili oltre ogni pre­vi­sione. Da non cre­dere che si tiene conto che le ele­zioni Neta­nyahu le aveva vinte con largo van­tag­gio sul prin­ci­pale avver­sa­rio, il lea­der labu­ri­sta e della lista Campo Sio­ni­sta Yitz­hak Her­zog, e a spese del resto della destra, pena­liz­zate dall’appello al “voto utile” lan­ciato dal Likud. Il governo nasce peral­tro in con­di­zioni di debo­lezza, visto che può con­tare alla Knes­set su una mag­gio­ranza di appena 61 seggi su 120.

Il momento più cri­tico si è avuto a ini­zio set­ti­mana quando l’ex mini­stro degli esteri e capo del par­tito nazio­na­li­sta Yisrael Bei­tenu, Avig­dor Lie­ber­man, ha scelto di andare all’opposizione in aperta pole­mica con gli accordi che il primo mini­stro aveva siglato con due par­titi ultraor­to­dossi, Shas e Lista Unita della Torah. Il passo indie­tro di Lie­ber­man è stato deva­stante per Neta­nyahu, per­chè ha espo­sto il Likud alle estor­sioni poli­ti­che di Casa Ebraica (il par­tito dei coloni israe­liani) dive­nuto all’improvviso deci­sivo per la nascita del nuovo governo. Il lea­der di Casa Ebraica, Naf­tali Ben­nett, che già aveva otte­nuto mini­steri di rilievo, ha pre­teso e otte­nuto anche quello della giu­sti­zia che sarà gui­dato dalla gio­vane depu­tata Aleyet Sha­ked, nota per la sua fac­cia d’angelo e le sue pro­po­ste di legge gra­dite all’estrema destra. Obiet­tivo di Casa Ebraica, oltre ad un nuova mas­sic­cia cam­pa­gna di colo­niz­za­zione, sarà quello di imporre cam­bia­menti nei cri­teri per la nomina dei giu­dici della Corte Suprema, organo dello Stato che ritiene poco dispo­sto a favo­rire il sio­ni­smo ultra­na­zio­na­li­sta. Il Likud da parte sua afferma che Sha­ked non si occu­perà della nomina dei giu­dici civili e di quelli rab­bi­nici. Farà parte della coa­li­zione anche Kalanu, la destra sociale rap­pre­sen­tata da Moshe Kahlon. All’inizio della pros­sima set­ti­mana la Knes­set discu­terà la fidu­cia al nuovo esecutivo.

In casa pale­sti­nese nes­suno si fa illu­sioni sul nuovo governo Neta­nyahu e il mag­gior peso di Casa Ebraica nella coa­li­zione annun­cia nuove poli­ti­che in appog­gio ai coloni israe­liani. Ieri atti­vi­sti di Ata­ret Coha­nim, una orga­niz­za­zione dei coloni che agi­sce nel set­tore arabo di Geru­sa­lemme, ha occu­pato tre appar­ta­menti in cui vive­vano 15 mem­bri della fami­glia pale­sti­nese Abu Nab nel quar­tiere di Sil­wan. Dal set­tem­bre 2014 a oggi, secondo l’agenzia

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