I free­lance a Poletti: «Ecco le proposte per il nuovo welfare»

I free­lance a Poletti: «Ecco le proposte per il nuovo welfare»

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Quinto stato. Lo Spea­kers Cor­ner della coa­li­zione 27 feb­braio. I freelance hanno incontrato i vertici del ministero del lavoro per tre ore. Confronto fitto sulle proposte su Welfare, previdenza e assistenza. E i free­lance di Acta pre­sen­tano la “pro­po­sta decente” sul Wel­fare solidale

A segna­lare il cre­scente atti­vi­smo del movi­mento dei free­lance a Roma, ieri la «coa­li­zione 27 feb­braio» for­mata da avvo­cati, archi­tetti, geo­me­tri e inge­gneri, far­ma­ci­sti e guide turi­sti­che, archi­vi­sti, stu­denti e ricer­ca­tori, il sin­da­cato dei gior­na­li­sti di Stampa Romana o il labo­ra­to­rio romano dello scio­pero sociale è stata rice­vuta al mini­stero del lavoro in via Veneto a Roma. Un altro rico­no­sci­mento dopo l’incontro del 24 aprile scorso con il pre­si­dente dell’Inps Boeri a dimo­stra­zione che le istanze degli indi­pen­denti, e le loro piat­ta­forme su pre­vi­denza, nuovo Wel­fare e tutele sono note e discusse. Allo «spea­kers ’cor­ner» al mini­stero è arri­vato verso la fine anche Pippo Civati (Pos­si­bile) L’incontro con i tec­nici del mini­stero è stato inter­lo­cu­to­rio ed è stato aggior­nato a metà luglio. I free­lance hanno chie­sto l’estensione della Naspi ai lavo­ra­tori auto­nomi, ai pre­cari e ai dot­to­randi, la riforma della gestione sepa­rata Inps, sono stati cri­ti­cati i con­tri­buti pre­vi­den­ziali indi­pen­denti dal fat­tu­rato delle par­tite Iva. Sol­le­vato il pro­blema della tutela della malat­tia per gli auto­nomi. Su tutte le pro­po­ste avan­zate è stata oppo­sta l’obiezione della soste­ni­bi­lità eco­no­mica. Que­sta è l’austerità. Oggi biso­gna cer­care una rispo­sta poli­tica. La coa­li­zione dei free­lance ci sta provando.

Un altro tas­sello è utile per com­ple­tare il mosaico di pro­po­ste, e ini­zia­tive, che si mol­ti­pli­cano nell’orizzonte dei free­lance. Nella rela­zione di aper­tura all’incontro dell’associazione Acta «Vite da free­lance» ieri a Roma (oggi la seconda gior­nata al Cnel con l’incontro con la rete dei free­lan­cer euro­pei Euro­pean Forum of Inde­pen­dent Pro­fes­sio­nals (Efip), lo sto­rico del movi­mento ope­raio e free­lance Ser­gio Bolo­gna ha segna­lato lo stu­dio dell’Organizzazione inter­na­zio­nale del lavoro (Ilo) che atte­sta un’importante novità. Negli ultimi dieci anni quello indi­pen­dente è l’unico lavoro ad essere cre­sciuto nei paesi del capi­ta­li­smo avan­zato. Certo resta schiac­ciante nel mondo la pre­va­lenza del lavoro dipen­dente o sala­riato (il 73,2%), ma la cre­scita dei self-employed (+1%, oltre il 10%) è un sin­tomo da con­si­de­rare attentamente.

Se infatti a que­sti si aggiun­gono tutti coloro che lavo­rano da indi­pen­denti nella «zona gri­gia» tra subor­di­na­zione, auto­no­mia, micro-impresa e coo­pe­ra­zione, i dati sono senz’altro più alti. Fino al punto, come ha fatto nel mes­sag­gio di saluto all’incontro Sarah Horo­witz, pre­si­dente del sin­da­cato dei free­lance più grande al mondo, la sta­tu­ni­tense «Free­lan­cers Union» (FU), che la «forza lavoro del futuro» può essere cal­co­lata in un terzo di quella attiva. Lo stesso sce­na­rio si pre­senta in Europa e in Ita­lia. «La FU si pro­pone di cam­biare l’economia, ero­gare soste­gni ai disoc­cu­pati su base mutua­li­stica, ha creato un sistema di assi­stenza sani­ta­ria e uno pre­vi­den­ziale — ha con­ti­nuato Bolo­gna — Si pone il com­pito di difen­dere la qua­lità del lavoro, le tutele e i red­diti con una nuova idea di mutua­li­smo. Que­sto dev’essere il nostro obiet­tivo». Come esem­pio di que­sta ten­denza in Europa è stato por­tato quello di Smart, un’impresa sociale su base mutua­li­stica fon­data dai lavo­ra­tori dello spet­ta­colo nel 1998 e che oggi ha 60 mila soci, 120 dipen­denti ed è rami­fi­cata in 10 paesi.

In que­sto con­te­sto Acta ha pre­sen­tato la sua «Pro­po­sta Decente» per pas­sare dall’attuale «wel­fare fami­liare» al «nuovo wel­fare soli­dale». Rivolta a tutti i «cit­ta­dini», indi­pen­den­te­mente dal loro essere dipen­denti auto­nomi o pen­sio­nati, la «pro­po­sta decente» pre­vede la sospen­sione imme­diata della legge For­nero che aumenta l’aliquota Inps per gli auto­nomi; la tutela con­tro le malat­tie gravi e di lunga durata per i free­lance, a soste­gno della corag­giosa bat­ta­glia di Daniela Fre­gosi la cui peti­zione per una pro­te­zione uni­ver­sale della salute dei free­lance ha rac­colto 80 mila firme. Tra gli altri erano pre­senti Ste­fano Fas­sina (Pd) e Gior­gio Airaudo di Sel.



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