Junc­ker irritato: «Brutta sorpresa lo slittamento dei pagamenti al Fmi»

Junc­ker irritato: «Brutta sorpresa lo slittamento dei pagamenti al Fmi»

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Martedi’ Varoufakis sarà ricevuto a Berlino da Schäuble. Nella notte colloquio telefonico di Tsipras con Merkel e Hollande. Il G7 di Elmau (Baviera) invaso dal problema greco

I cre­di­tori non ave­vano ancora incas­sato la doc­cia fredda azio­nata da Atene gio­vedì sera, con l’annuncio che non sarebbe stato pagato il rim­borso di 305 milioni al Fmi e che i paga­menti di giu­gno sareb­bero stati rag­grup­pati in una sola rata a fine mese (1,6 miliardi), ma il por­ta­voce della Com­mis­sione ha cer­cato di cal­mare gli animi: «la deci­sione di rag­grup­pare i paga­menti è in linea con le regole del Fmi – ha pre­ci­sato Mar­ga­ri­tis Schi­nas – ed è già stata usata prima» (il rife­ri­mento è allo Zam­bia, negli anni ’80).

La Com­mis­sione ha spie­gato anche l’annullamento di un nuovo incon­tro tra Tsi­pras e Junc­ker, che era stato ven­ti­lato per ieri, a cui ave­vano dato la dispo­ni­bi­lità a par­te­ci­pare anche Dra­ghi (Bce) e Lagarde (Fmi): «in que­sta fase non è pre­vi­sto a breve un incon­tro», ma «incon­tri di que­sto tipo sono sem­pre pos­si­bili», per arri­vare a una solu­zione della crisi greca.

I ponti non sono rotti. Mar­tedì è pre­vi­sto un mee­ting a Ber­lino tra il mini­stro Varou­fa­kis e l’omologo tede­sco Schäu­ble. Gio­vedì sera, dopo l’annuncio a sor­presa di Atene, Tsi­pras ha avuto un col­lo­quio tele­fo­nico con Angela Mer­kel e Fra­nçois Hol­lande, che si erano già incon­trati a Ber­lino a metà set­ti­mana. Un «clima costrut­tivo e buono» secondo una fonte gover­na­tiva greca. Atene avrebbe assi­cu­rato Ger­ma­nia e Fran­cia di non avere l’intenzione di tra­sci­nare troppo a lungo i nego­ziati. Un accordo poli­tico è pos­si­bile nei pros­simi giorni, a metà set­ti­mana, prima dell’11–12 giu­gno, per poter così con­vo­care un Euro­gruppo che metta la firma sull’intesa, per poter chiu­dere il secondo piano di aiuti, che scade il 30 giu­gno, con il ver­sa­mento dell’ultima tran­che di 7,2 miliardi.

Ma Mer­kel nasconde con dif­fi­coltà l’irritazione, per­ché ormai il caos Greco farà irru­zione al G7 di Elmau in Baviera (dome­nica e lunedì) che la can­cel­liera avrebbe voluto dedi­care alla cre­scita soste­ni­bile e alle que­stioni climatiche.

Anche Hol­lande è irri­tato, per­ché aveva affer­mato che man­ca­vano solo «poche ore» all’accordo tra cre­di­tori e Gre­cia e poi ha dovuto incas­sare una smen­tita a causa della mossa desta­bi­liz­zante di Atene. Mer­kel, Hol­lande e Junc­ker sono pre­senti a Elmau, par­le­ranno della Gre­cia sotto la pres­sione degli Usa, che chie­dono alla Ue di tro­vare una solu­zione al più pre­sto. Anche per­ché il gioco a tre sponde della Gre­cia pre­oc­cupa Washing­ton: ieri, Tsi­pras ha par­lato con Putin del futuro del Tur­kish Stream (gasdotto verso l’Europa) e il primo mini­stro greco dovrebbe essere rice­vuto a Mosca al Forum eco­no­mico russo del 18–20 giugno.

Resta il fatto che la sospen­sione del paga­mento del rim­borso del 5 giu­gno all’Fmi «non è un buon segno», ha com­men­tato Junc­ker. Il pre­si­dente della Com­mis­sione non nasconde l’irritazione: «la notte scorsa la Gre­cia aveva accet­tato di inviare una pro­po­sta di com­pro­messo per risol­vere i punti ancora sospesi, ma non l’hanno fatto». Le posi­zioni non sono lon­ta­nis­sime, in par­ti­co­lare sull’avanzo pri­ma­rio, che i cre­di­tori pre­ten­dono all’1% quest’anno e il governo greco sarebbe dispo­sto ad arri­vare allo 0,8%. Restano le «linee rosse» di Atene: no a nuovi tagli alle pen­sioni, ad ulte­riori tagli alla spesa pub­blica, a un aumento troppo dra­stico dell’Iva, a una cre­scita della pres­sione fiscale pari al 2% del pil.

I cre­di­tori non vogliono che nel testo dell’eventuale accordo venga intro­dotta la que­stione della ristrut­tu­ra­zione del debito, che si ripre­sen­terà pun­tuale a fine estate, se il piano attuale verrà esteso per 3 mesi (luglio-settembre), come è stato ipo­tiz­zato a Bru­xel­les, in vista di un «terzo piano» di «aiuti» che sem­bra ine­vi­ta­bile. A dare una mano al governo greco sono scesi in campo degli eco­no­mi­sti rino­mati, da Piketty a Sti­glitz, che hanno fir­mato un inter­vento pub­bli­cato sul Finan­cial Times, dove affer­mano che l’austerità è con­trad­dit­to­ria con le riforme e «restringe lo spa­zio di cam­bia­mento». Que­sti eco­no­mi­sti, che met­tono in guar­dia sul modo in cui è trat­tata la Gre­cia, che «man­derà un mes­sag­gio a tutti i part­ner dell’Eurozona», chie­dono alla Ue uno spi­rito da «piano Mar­shall, che sia di spe­ranza e non di disperazione».



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