Mosca schiera 40 nuovi missili nucleari La Nato: pericoloso tintinnio di sciabole

by redazione | 17 Giugno 2015 11:48

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MOSCA La Russia dispone di nuovi missili intercontinentali in grado di «bucare» eventuali scudi difensivi americani e ha già da tempo iniziato a schierarli. Il presidente Vladimir Putin, che già più volte aveva parlato di questo importante ammodernamento delle forze strategiche, ha ieri annunciato ufficialmente che «quest’anno più di quaranta missili balistici intercontinentali di nuova generazione entreranno in esercizio. Si tratta di armi capaci di penetrare i più sofisticati apparati di difesa anti-missilistica». Archiviata definitivamente la fase del progressivo disarmo, sembra che la tendenza sia dunque verso il ritorno al sistema in vigore negli anni del confronto fra le due superpotenze: quello della Distruzione Reciproca Assicurata (MAD, in inglese) che garantì per anni una situazione di equilibrio.
L’annuncio di Putin ha suscitato l’immediata reazione del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che ha parlato di «ingiustificato agitare l’arma nucleare» da parte russa e di un «tintinnio di sciabole destabilizzante e pericoloso». Stoltenberg ha aggiunto che questo modo di fare è proprio una delle ragioni che «hanno convinto l’Alleanza ad aumentare la sua capacità di risposta».
Il presidente russo aveva già annunciato nel dicembre scorso che più di 50 nuovi missili strategici dovevano essere consegnati alle forze missilistiche nel 2015. E aveva aggiunto beffardo: «Vi immaginate quanto sia potente questa forza?». L’ultima conferma è poi venuta il 6 giugno scorso, nell’intervista al Corriere : «Penseremo a sistemi in grado di superare la difesa antimissilistica». Ieri Putin ha dichiarato: «Se qualcuno mette in pericolo il nostro territorio, la Russia deve puntare gli armamenti verso i Paesi da dove proviene questa minaccia».
In realtà già da tempo molte brigate missilistiche sono state dotate di nuove armi. Si tratta dei Topol-M Yars, una versione più moderna e incisiva dei vecchi Topol-M. Sono missili sviluppati soprattutto dall’Istituto moscovita di Tecnologie Termiche che usano un nuovo propellente solido. Possono colpire fino a 10 mila chilometri, con un carico di una tonnellata e mezza. Ma la cosa più importante è che sono dotati di tre o quattro testate indipendenti multiple. Una strategia che era vietata dai vecchi accordi Usa-Urss e che mette in crisi qualsiasi sistema di difesa, compreso lo scudo che gli americani vogliono realizzare in Europa. I nuovi missili sono già schierati a Irkutsk, Novosibirsk, nella regione di Kaluga, Ivanovo e Sverdlovsk. Sono situati sia in silos sotterranei che su mezzi mobili. La novità è dovuta anche al fatto che la Russia deve sostituire alcuni missili (conosciuti in Occidente come «Satana») che venivano parzialmente prodotti in Ucraina. E poi c’è la volontà di rispondere alle iniziative americane.
Ai nuovi missili intercontinentali (in pochi minuti possono raggiungere gli Usa) si aggiungeranno probabilmente missili «di teatro» in risposta all’annuncio americano di voler creare depositi bellici a ridosso della frontiera russa per proteggere l’Est Europa. Visto che sul piano convenzionale la Nato è superiore, Mosca ricorrerà quasi certamente all’arma nucleare anche in questo settore. Si parla da tempo dei missili Iskander a breve gittata che dal territorio di Kaliningrad potranno colpire tutte le capitali europee vicine. Anche in queste ore tra Washington e Mosca ci sono state accuse sulla violazione dei trattati. L’unico segnale positivo è venuto dal vice ministro degli Esteri Ryabkov: Mosca è disposta ad avviare contatti per verificare le lamentele reciproche.
Fabrizio Dragosei
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