Pensioni, da agosto via ai rimborsi

Pensioni, da agosto via ai rimborsi

Loading

ROMA Dal 1° agosto arrivano per una parte dei pensionati i rimborsi frutto della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato, a fine aprile, «illegittimo» il blocco della perequazione deciso dal decreto «Salva Italia» nel 2011. É quanto ha comunicato ieri l’Inps con una circolare nella quale scioglie alcuni dubbi interpretativi in vista della liquidazione delle pensioni tra le tre e le sei volte il minimo.
Un esempio: a un pensionato con un assegno pari a 1.500 euro al momento della decisione della Consulta, il rimborso una tantum ammonta a 796 euro per il periodo tra gennaio 2012 e agosto 2015.In particolare saranno restituiti 210,6 euro per il 2012 e 447,2 per il 2013. Per il 2014 e 2015, invece, la restituzione sarà pari rispettivamente a 89,96 euro e 48,51 euro. I rimborsi sono dovuti anche qualora il titolare del trattamento nel frattempo fosse deceduto: in questi casi gli eredi dovranno presentare una domanda all’Inps «nei limiti della prescrizione». In tutte le altre situazioni il pagamento avviene d’ufficio.
La base della pensione superiore a tre volte il minimo, spiega l’Inps, sarà pari a 1.525 euro mensili da agosto 2015 e di 1.541 euro da gennaio 2016. Le somme erogate saranno assoggettate a tassazione separata, viene precisato, ma quelle maturate dal 2015 saranno assoggettate a tassazione ordinaria.
Inoltre i rimborsi saranno tra il 10% e il 40% di quanto perso per gli anni 2012-2013 e pari ad appena il 20% di quanto erogato per gli anni precedenti per il 2014. Entrando nel dettaglio, per le pensioni tra le tre e le quattro volte il minimo (pari a circa 1.500-2.000 euro lordi al mese) la rivalutazione per il 2012-13 sarà del 40% dell’inflazione (2,7% per il 2012, 3% per il 2013). Per i trattamenti tra quattro e cinque volte il minimo (tra 2.000 e 2.500 euro) sarà del 20% dell’inflazione. Per le pensioni tra i 2.500 e i 3.000 euro la rivalutazione sarà solo pari al 10% di quanto perso.
Le pensioni di importo superiore a sei volte il minimo non avranno nessun rimborso. Il nuovo importo della pensione dell’anno 2016, ricordano dall’Inps, sarà poi la nuova base per il calcolo della perequazione a regime. A decorrere dal 2017 torneranno comunque in vigore le disposizioni sulla rivalutazione automatica delle pensioni della legge 388/2000.
É sempre l’Inps a fornire alcuni dati storici sulle pensioni 2013, quando sono stati erogati complessivamente 23 milioni di trattamenti. La metà dei pensionati che vive nel Mezzogiorno percepisce un reddito previdenziale mensile inferiore a mille euro e oltre un quarto delle pensioni erogate al Sud è di natura assistenziale (pensioni sociali, invalidi civili, assegni sociali e altro). Questa è una percentuale doppia rispetto alle pensioni assistenziali riconosciute nel Nord (13%). Il record delle pensioni assistenziali è di Napoli (34%), mentre sono appena l’8% a Bolzano. La maggior parte dei pensionati è costituita da donne (52,9%) che tuttavia incassano solo il 44,2% del reddito totale, pari a 273 miliardi di euro.
Sulle pensioni giunge l’allarme della Corte dei Conti, secondo cui, «alla pronunciata flessione dei redditi da lavoro dipendente e alla stabilità dei consumi intermedi, si sono contrapposti i rilevanti aumenti registrati dalla spesa per pensioni e per altre prestazioni sociali». Tutto ciò finisce per «creare difficoltà ai programmi di spending review ». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, punta il dito contro «contratti precari e carriere interrotte» che producono «un problema serio» per le pensioni future.
Francesco Di Frischia


Related Articles

Oltre il Pil. Arrivano gli indicatori del benessere

Loading

Per capire la salute di un Paese ci sono anche altre variabili: dalle diseguaglianze all’obesità. Dal 2018 il governo le misurerà

Relazione annuale INPS. Allarme povertà per 5 milioni di pensionati

Loading

I dati sulle pensioni sono la conferma dell’allarme sociale: nel 2018 quelle sotto i mille euro al mese sono quasi circa 5,4 milioni, il 34,7% del totale

Grandi Opere con la crisi calano investimenti e proteste

Loading

Nel rapporto Nimby forum 2013 scendono a 336 i progetti contestati: cementifici, centrali elettriche e Tav

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment