Precari scuola, già pronta una class action contro il governo

Precari scuola, già pronta una class action contro il governo

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Una class action per far assu­mere i pre­cari, visto che il governo e il Par­la­mento sem­brano aver deciso di non met­tere ordine nella scuola. Ad annun­ciare l’iniziativa è l’associazione Anief, molto attiva nel campo dei ricorsi e già arte­fice, insieme ad altri sog­getti ricor­renti, di un suc­cesso qual­che mese fa: nel novem­bre dell’anno scorso, molti lo ricor­dano, la Corte di Giu­sti­zia Ue ha sen­ten­ziato che si deve sta­bi­liz­zare tutto il per­so­nale sco­la­stico uti­liz­zato per anni con con­tratti a ter­mine (circa 250 mila per­sone tra docenti e Ata, si era cal­co­lato, e con tanto di risarcimenti).

L’Anief ha deciso di mobi­li­tarsi subito dopo aver sen­tito il pre­mier Mat­teo Renzi, due sere fa, a Porta a Porta: il capo del governo ha dichia­rato che «con 3 mila emen­da­menti non si fa tempo ad assu­mere per set­tem­bre», met­tendo in allarme il mondo della scuola. «Invece di fare quello che tutti chie­dono, ovvero di stral­ciare dal ddl 1934 le 100 mila immis­sioni in ruolo con un decreto legge — com­menta l’associazione — il pre­si­dente del con­si­glio pre­fe­ri­sce andare avanti all’insegna del “tutto o niente”».

Mar­cello Paci­fico, pre­si­dente di Anief, spiega che il ricorso è già in pre­pa­ra­zione: «Entro pochi giorni met­te­remo a dispo­si­zione dei pre­cari dan­neg­giati il modello di dif­fida da inviare. Il Par­la­mento, attra­verso la legge di Sta­bi­lità, ha pro­gram­mato l’assunzione di 150 mila pre­cari, poi se ne sono persi per strada un terzo. Ora non si vuole fare nes­suna assun­zione. Il governo, che ha scelto la cer­vel­lo­tica strada del dise­gno di legge, abban­do­nando il decreto legge ini­ziale, non cada in que­sto errore. Andrebbe incon­tro a una pro­te­sta senza precedenti».

Secondo l’Anief, che ieri era con gli altri sin­da­cati al Pan­theon, Renzi ha scelto di pro­po­sito la tat­tica del “colpo di mano” per for­zare, anche rispetto al suo par­tito: «Invece di fare quello che tutti chie­dono, anche in seno al suo par­tito, ovvero di stral­ciare dal ddl 1934 le 100 mila immis­sioni in ruolo con un decreto legge, il pre­mier pre­fe­ri­sce andare avanti all’insegna del ‘tutto o niente’ — pro­te­sta l’associazione — La que­stione è seria, per­ché ieri (mar­tedì per chi legge, ndr) è stata anche “scon­vo­cata” la seduta not­turna della com­mis­sione Istru­zione al Senato, impe­gnata nell’esame del ddl Scuola. E per i primi di Luglio Renzi con­vo­cherà una con­fe­renza sulla scuola»..

«Se le cose stanno così — con­clude il pre­si­dente Mar­cello Paci­fico — se è vero che il piano straor­di­na­rio di assun­zioni non si farà più, il governo rispon­derà in tri­bu­nale del suo ope­rato. Siamo pronti a inon­dare i tri­bu­nali del lavoro di decine di migliaia di ricorsi, per l’ennesimo aggi­ra­mento della diret­tiva Ue 70/1999 sulla sta­bi­liz­za­zione obbli­ga­to­ria del per­so­nale che ha svolto almeno tre anni su posto vacante. Sarebbe para­dos­sale che nell’anno in cui sono stati stan­ziati i finan­zia­menti pub­blici per le assun­zioni, per rea­liz­zare quanto indi­cato e inti­mato dalla Corte di Giu­sti­zia di Lus­sem­burgo a fine novem­bre 2014, doves­simo far sal­tare tutto».



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