Atene chiede aiuto al Fmi, salvataggio più vicino

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BRUXELLES Passo dopo passo la Grecia segue le richieste dei creditori internazionali per arrivare a incassare gli oltre 80 miliardi del terzo piano di salvataggio, ancora tutto da negoziare: mancava la richiesta formale al Fmi per un nuovo aiuto e il ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos ha firmato la lettera inviata a Washington.
Il Paese sta cercando di tornare alla normalità, la Borsa ferma da oltre un mese potrebbe riaprire la prossima settimana, la decisione spetta al ministero delle Finanze ma alla Bce è stato chiesto un parere preventivo. Inoltre da ieri le imprese hanno un po’ più di ossigeno grazie all’allentamento delle restrizioni sui trasferimenti di capitale all’estero, che hanno permesso di sbloccare le importazioni ferme da quando è stato introdotto il controllo sui capitali. I turisti greci che vanno all’estero per turismo ora possono portare con sé fino a 2 mila euro.
Due giorni fa il portavoce del Fmi, Gerry Rice, aveva spiegato che il Fondo non poteva prendere in considerazione un terzo salvataggio finché Atene non lo avesse chiesto, cosa ancora non accaduta. Quello stesso giorno il ministro Tsakalotos ha inviato la lettera in cui scrive che la Grecia è «alla ricerca di un nuovo prestito dal Fondo monetario Internazionale» e che la richiesta è in linea con le condizioni poste dall’Eurosummit del 12 luglio. Nella premessa Tsakalotos spiega che le autorità greche hanno adottato un gran numero di riforme e misure per rafforzare crescita e conti ma che «nonostante questo crediamo che saranno necessari diversi trimestri prima che l’economia greca possa assorbire i cambiamenti e torni a crescere in modo vigoroso e sostenibile». Considerazione non banale, visto che il nuovo piano da negoziare dovrà tenere conto della salute attuale della Grecia.
Le trattative però non sono ancora iniziate. I rappresentanti della Troika, cioè di Commissione Ue, Bce e Fmi, non sarebbero ancora arrivati al completo ad Atene, mancherebbero quelli del Fondo. Ci sarebbero «alcune questioni logistiche da risolvere, specie sul fronte della sicurezza», secondo quanto riporta il Telegraph . Le autorità greche hanno cercato di minimizzare parlando di un ritardo temporaneo. Ma dietro lo stallo ci potrebbe essere anche la difficoltà tra i creditori (in particolare Fmi e Germania) di mettersi d’accordo su come affrontare il problema del debito .
Francesca Basso


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