Eurolandia vara gli aiuti Atene torna a respirare Privatizzazioni più forti

by redazione | 15 Agosto 2015 9:11

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BRUXELLES . Accordo fatto per il terzo salvataggio della Grecia. Con una riunione serrata di sette ore, non priva di asperità, sono state vinte le resistenze tedesche e l’Eurogruppo ha dato il via libera al programma da 86 miliardi della durata di tre anni.
«Grazie a questo finanziamento, la Grecia resterà indissolubilmente un membro dell’area euro», ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. «Sosterremo Atene nel suo cammino verso il risanamento».
Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, ha spiegato che la prima tranche arriverà mercoledì (a pagare sarà l’Esm): appena in tempo perché la Grecia restituisca i 3,4 miliardi dovuti alla Bce per giovedì. In tutto sono 26 miliardi, dei quali 10 saranno subito accantonati in un fondo speciale per le banche e gli altri 16 messi a disposizione del governo greco che però dovrà usarli, oltre che per rifondere la Bce, per ripagare almeno parte del prestito ponte di luglio (7,2) e onorare altri impegni. Ne resteranno comunque abbastanza, ha chiarito Dijsselbloem, per finanziare le misure di risanamento più urgenti e per affrontare un anno, il 2015, che dovrà essere nelle intenzioni l’ultimo con un deficit di bilancio (-0,25%).
Dopo bisogna andare in surplus: +0,5% nel 2016; +1,75% nel 2017; +3,5% nel 2018 e negli anni successivi. «Non sottovalutiamo gli effetti positivi che avranno sull’economia greca le misure degli ultimi giorni», ha sottolineato Dijsselbloem..
Su banche e privatizzazioni, su pressione tedesca, si concentra l’attenzione. Gli istituti saranno sottoposti a fine anno allo stress test della Bce e progressivamente ricapitalizzati. Si farà ricorso al “bail in” ma solo per i grossi possessori di patrimoni mentre saranno salvi i correntisti. Dal 2016 le quote pubbliche delle banche saranno inserite nel maxi-fondo per le privatizzazioni insieme ad altri asset pubblici fino a 50 miliardi. La speranza è che gli effetti positivi del programma attutiscano l’impennata del debito verso livelli che la Ue riconosce di insostenbilità. E’ il punto chiave per la partecipazione dell’Fmi. Ieri il rappresentante del Fondo era presente in videoconferenza e ha assicurato, su esplicita richiesta di Schaeuble, la disponibilità dell’istituzione. In ottobre, prima revisione del programma, si avvierà con l’Fmi il negoziato per la ristrutturazione del debito. Christine Lagarde da Washington ha salutato con soddisfazione l’accordo, e anche il ministro Pier Carlo Padoan ha parole positive per Tsipras: «Ha fatto un grandissimo sforzo per far approvare in Parlamento le riforme che rimuovono gli ostacoli alla crescita, e ha ritirato misure prese inizialmente che smentivano impegni precedenti». Per Padoan, «grazie all’accordo, la Grecia è in condizione di ripartire con risorse che ripristinano il funzionamento delle banche e con le riforme».
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