Immigrati, i vescovi all’attacco: “Governo assente”. Poi la frenata

by redazione | 13 Agosto 2015 8:41

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ROMA . «È il governo che è del tutto assente sul tema dell’immigrazione». L’affermazione secca e senza sconti a Matteo Renzi e al suo esecutivo arriva da monsignor Nunzio Galantino in una intervista rilasciata a Famiglia Cristiana. In serata, però, una nota di redazione del settimanale frena sull’uscita del segretario della Cei: «Precisiamo – si legge – dopo aver parlato con lo stesso monsignor Galantino, che le dichiarazioni a lui attribuite sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista». Un mezzo passo indietro che, però, non disinnesca il giallo di giornata. Restano sul tavolo del premier le parole di Galantino che accusa il governo attuale e i precedenti inquilini di Palazzo Chigi di scrivere «leggi che in buona sostanza respingono gli immigrati e non prevedono integrazioni positiva». Come «la Turco-Napolitano e adesso la legge Bossi-Fini». Il ragionamento di Galantino si spinge oltre: «Se i migranti riuscissero ad ottenere uno straccio di permesso di soggiorno la gente non direbbe che mangiano a spese degli italiani». Critiche durissime che scuotono Palazzo Chigi. Matteo Renzi, sempre attento agli umori dell’opinione pubblica su un tema così sensibile, preferisce non entrare nella polemica quotidiana.
Il premier è concentrato sui dossier che accompagneranno l’attività di governo al rientro dalle ferie(lavoro, ricerca, Expo e legge di stabilità). Anche i ministri competenti tacciono. Tocca allora al vice segretario del Pd Debora Serracchiani difendere il fortino renziano dal duro attacco della Cei: «A tutti quelli che dispensano soluzioni, a chi dà giudizi ingenerosi, a chi la fa facile, rispondiamo che questo governo sta affrontando con razionalità una soluzione difficile e lo sta facendo molto meglio che in altre parti». Serracchiani sposta il focus in uno scenario più ampio. E avverte: «Nessuno può pensare che l’Italia risolva l’emergenza dell’intero continente da sola». Sulla scia della numero due del Nazareno, la posizione di Emanuele Fiano, deputato Pd in corsa per le amministrative di Milano: «Non esistono democrazie senza critiche: ben venga chi vuole sferzare il governo perché faccia di più. Ma penso che sull’immigrazione stiamo facendo molto». Perciò, scandisce Fiano, «che monsignor Galantino dica che si può fare di più lo accetto, che affermi che l’azione del governo è totalmente insufficiente non lo accetto». Le critiche del segretario della Cei non investono soltanto l’operato del team di Matteo Renzi. Al centro dell’intervista anche i «piazzisti di fanfaronate da osteria». Ovvero, Matteo Salvini, Luca Zaia e Beppe Grillo. I quali, afferma Galantino, «hanno criticato pesantemente il papa, ma hanno visto che può essere controproducente per il loro consenso, perché papa Francesco è molto popolare ». Non perde tempo il leader Carroccio, Matteo Salvini, che dal profilo fb passa al contrattacco: «Per i 4 milioni di disoccupati e i 9 milioni di poveri, niente alberghi? Ma l’Italia e’ ancora una Repubblica o dipende dal Vaticano? Chiedo a voi amici cattolici ma questo Galantino ha rotto le scatole?». Volano gli stracci. La reazione alimenta lo scontro tra maggioranza e opposizione. Francesco Boccia, deputato dem, risponde per le rime al segretario di via Bellerio: «I cattolici, caro Matteo Salvini, stanno con Galantino, aiutano migranti e bisognosi mentre tu sei in ferie; si sono rotti solo del tuo populismo». Mentre dal quartier generale di Fi interviene l’ex ministro Maria Stella Gelmini: «Il Governo ha solo riempito dei pullman spedendoli nelle diverse regioni italiane, senza preavviso».
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