L’allarme di Londra “L’Is vuole uccidere la regina Elisabetta”

by redazione | 10 Agosto 2015 9:08

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LONDRA . La polizia e i servizi segreti britannici stanno rivedendo velocemente i loro piani di protezione della regina e della famiglia reale: il 15 agosto Elisabetta dovrà partecipare assieme a Carlo alla celebrazione della vittoria nella Seconda guerra mondiale. E proprio durante il corteo che sfilerà da San Martino in Campo fino all’abbazia di Westminster dei “jihadisti britannici” avrebbero intenzione di piazzare una “bomba improvvisata” per colpire lei o comunque il pubblico che seguirà la cerimonia. L’ultima “bomba improvvisata” fu la pentola a pressione caricata di esplosivo che fece 3 morti alla maratona di Boston del 2013.
Da giorni quindi in tutta Londra è partita la caccia grossa per provare a identificare i terroristi prima che realizzino il loro piano. L’unico giornale ad anticipare questa notizia è il
Daily Mail , che non cita neppure il tipo di fonte che gliel’ha passata (non si sa se polizia, servizi segreti o ambienti politici). Tanto che altri giornalisti inglesi ieri sera avanzavano l’idea che si possa trattare di una soffiata che la polizia ha lasciato filtrare per mettere in agitazione gli attentatori e rendere più difficile la realizzazione del piano.
La cerimonia del 15 agosto sarà seguita dal primo ministro David Cameron, da tutti i leader politici del paese e dai capi delle forze armate. Si ricorda l’armistizio giapponese del 1945, quando il Giappone si arrese dopo le bombe di Hiroshima e Nagasaki, di fatto sancendo la fine della Guerra mondiale anche in Asia. I britannici erano schierati in forze sul fronte orientale, e sabato ci saranno mille reduci di quelle battaglie a seguire le commemorazioni della vittoria.
Il Mail è molto sicuro della sua informazione, che per tutta la giornata non è stata confermata ma neppure smentita dalla polizia. Secondo il giornale il momento più delicato sarebbe la sfilata delle bande alla Horse Guard Parade, alle 2 del pomeriggio.
In Gran Bretagna, e a Londra in particolare, l’allarme terrorismo è sempre molto alto. Innanzitutto perché la città non ha mai dimenticato gli attentati del 7 luglio del 2005, quando bombe scoppiarono su autobus e treni della metropolitana. Ma poi perché la nuova ondata di terrorismo jihadista, e le operazioni dello stato Islamico in Siria e Iraq, hanno portato in prima linea decine di giovani musulmani di passaporto britannico. Sudditi della regina, nati nel Regno da famiglie musulmane immigrate orami da anni; giovani che dovrebbero essere integrati ma che covano una rabbia violenta contro il sistema britannico.
La polizia ha rafforzato innanzitutto la sicurezza dei reali; sono state date nuove istruzioni alle “branch” SO14 ed SO1, le unità speciali che difendono la famiglia reale e il primo ministro. E tutto il percorso dei cortei verrà controllato con maggiore attenzione.
La regina ha già fatto sapere che non intende rinunciare a nulla del programma previsto.
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