Licenziamenti più facili e lotta all’assenteismo Emergenze, solo il 112

by redazione | 5 Agosto 2015 10:10

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Dirigenti, ma non solo. La riforma della pubblica amministrazione passa attraverso una modifica sostanziale della classe dirigente dello Stato, che avrà incarichi a tempo, sarà valutabile e licenziabile. Ma il testo appena approvato prevede altre deleghe ad ampio raggio ed un restyling generale delle amministrazioni e dei rapporti fra Stato e cittadino. Si va dal silenzio- assenso dopo tre mesi introdotto per le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, alle visite mediche fiscali assegnate all’Inps, dal «112» numero unico per le emergenze al dimezzamento delle Camere di commercio, al pin unico per l’accesso ai servizi pubblici.
DIRIGENTI
E’ la parte più corposa della riforma, anche se i decreti attuativi a riguardo non saranno fra i primi ad essere attuati. Ruolo unico, incarichi di 4 anni (più un massimo di altri 2), licenziabilità vincolata ad una valutazione negativa dell’operato svolto dal dirigente che, se resta senza incarico, può chiedere di passare a mansioni inferiori per non perdere il posto. E’ prevista la possibilità di revoca dell’incarico ai dirigenti condannati dalla Corte dei Conti per corruzione, anche se in via non definitiva. Cancellata la figura dei segretari comunali, anche se potranno continuare ad esercitare per i prossimi tre anni.
LICENZIAMENTI
A differenza dei nuovi contratti del privato, nel pubblico resta l’articolo 18, ma una volta avviata l’azione disciplinare la pratica dovrà essere portata a termine (il nuovo testo unico sul pubblico impiego fisserà tempi certi) senza escludere il licenziamenti. Stretta sull’assenteismo: il controllo delle visite fiscali passerà dalle Asl all’Inps; introdotto il telelavoro
IL 112
Per qualsiasi circostanza, in caso di aiuto bisognerà chiamare il 112. L’idea è quella di realizzare centrali regionali che smistino le richieste
CONCORSI
Superato il voto minimo di laurea, sarà sempre previsto un test d’inglese. E’ stata fatta invece marcia indietro sulla norma valuta-atenei: non ci saranno punteggi diversi in base alle diverse sedi di laurea.
LA FORESTALE
E’ uno dei provvedimenti più contestati: il corpo forestale verrà fuso con un altro corpo dello Stato, probabilmente i carabinieri e ci sarà un riordino generale di tutti i corpi. Il settore protesta contro la militarizzazione.
DIMEZZAMENTI
Drastico taglio per le Camere di Commercio , ma anche per le Prefetture. Ci sarà un unico ufficio territoriale di contatto fra l’amministrazione e i cittadini. Scure sulle partecipate: saranno ridotte e sarà previsto un numero massimo di «rossi» prima del commissariamento.
BOLLETTE ELETTRONICHE
Bollette e multe, fino ad un valore di 50 euro potranno essere pagate anche utilizzando il credito telefonico, sia da card che da abbonamento. Basterà un sms.
GRANDI OPERE
Scatterà un taglio alla burocrazia per accelerare i tempi di realizzo; potranno essere conferiti poteri sostitutivi al premier
SILENZIO ASSENSO
Altra norma contestata, specialmente per gli effetti che potrà produrre nella gestione dei beni culturali. Il testo prevede che in caso di contese tra amministrazioni centrali su nulla osta sarà il premier a decidere. E sarà fissato anche un tetto per ottenere il sì: massimo 30 giorni, che diventano 90 in materia di ambiente, cultura e sanità. Fra le raccolte di firme contro un testo che facilita la «cementificazione » quella promossa da Rodotà, Settis e Montanari.
TRASPARENZA
Tutti avranno diritto di accedere, anche via web,ai documenti della p.a. Restano limiti per gli archivi pubblici.
LIBRETTO AUTO
Unica banca dati per la circolazione e la proprietà dell’auto. Il Pubblico registro automobilistico, oggi Aci, passerà al ministero dei Trasporti, a cui fa già capo la Motorizzazione.
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