Ok di Boeri al reddito minimo, ma solo per gli over 55

In un’intervista rilasciata ieri a «Il Mattino» di Napoli il presidente Inps Tito Boeri ha confermato di avere presentato al governo una proposta di reddito minimo garantito denominata «di sostegno di inclusione attiva per le persone che hanno più di 55 anni e per le loro famiglie». A suo avviso gli over 55 «hanno registrato il maggiore incremento nell’incidenza della povertà». Consultando il report Istat 2015 sulla povertà assoluta si scopre invece che su 4 milioni e 102 mila individui, 1 milione 866 mila risiedono nel Mezzogiorno, 2 milioni 44 mila sono donne e 1 milione 45 mila sono minori 857 mila hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni e 590 mila sono anziani. Unendo i dati dei minori e degli under 34 si comprende che la povertà riguarda anche questi ultimi. Ma l’Inps vuole un reddito minimo parziale, e non universalistico, l’ennesima forma incompleta, vincolante e parziale di sostegno che non darà risultati, riservata ai capifamiglia. Boeri boccia il «reddito di cittadinanza» (che in realtà è un reddito minimo) dei Cinque Stelle: «costa troppo», dice, mentre la proposta dell’Inps sarebbe «chiavi in mano». La strada per un nuovo welfare è ancora molto lunga in Italia.
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