Egitto: esercito spara e uccide 12 turisti messicani

Egitto: esercito spara e uccide 12 turisti messicani

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L’Egitto è un paese mili­ta­riz­zato. Lo dimo­stra una volta ancora il gra­vis­simo attacco che ha subìto un gruppo di turi­sti mes­si­cani, diretti a ovest nella magni­fica Oasi di Baha­riya nella zona di al-Wahat. Dodici morti tra cui sette turi­sti mes­si­cani, 5 guide egi­ziane e 10 feriti, tra cui un cit­ta­dino Usa e due uffi­ciali dell’esercito egiziano.

«Siamo stati attac­cati da eli­cot­teri», hanno rac­con­tato alcuni dei feriti. Il pre­si­dente mes­si­cano Enri­que Peña Nieto ha con­dan­nato gli attac­chi e ha chie­sto di avviare inda­gini sul caso. L’attacco ha avuto luogo in una zona proi­bita al pas­sag­gio di mezzi civili.

L’Is aveva annun­ciato nei giorni scorsi di aver esteso il suo con­trollo, attra­verso la Cire­naica, al poroso deserto occi­den­tale egi­ziano dove con­ti­nua indi­stur­bato il traf­fico di armi verso la Libia.

Pro­prio ieri, otto jiha­di­sti, sedi­centi Isis, hanno deca­pi­tato un egi­ziano in que­sta regione. I media egi­ziani, hanno rife­rito anche di una spa­ra­to­ria nella quale sareb­bero rima­sti uccisi sette jiha­di­sti che erano fug­giti da Derna.

In seguito al grave attacco, il mini­stero del Turi­smo ha fatto sapere che qual­siasi visita a Baha­riya e Fara­fra, deve essere pre­ce­duto da un per­messo spe­ciale delle autorità.

L’Egitto attra­versa una nuova fase di insta­bi­lità in vista del voto dell’ottobre pros­simo. Il pre­mier ad inte­rim, Ibra­him Mahleb, dopo quasi due anni al potere, ha ras­se­gnato le sue dimis­sioni in seguito alle accuse di cor­ru­zione mosse al mini­stro dell’Agricoltura uscente, Salah Helal. Il mini­stro del Petro­lio uscente, Sha­rif Ismail, ha rice­vuto l’incarico dal pre­si­dente Abdel Fat­tah el-Sisi di for­mare un nuovo governo.



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Il portoghese Marcio Charata al mercato di Maputo, novembre 2012  Il portoghese Marcio Charata al mercato di Maputo, novembre 2012 The Washington Post / Getty Images

Sempre più portoghesi sono spinti dalla crisi verso l’ex colonia in pieno sviluppo. Le prospettive non mancano, ma molti sottovalutano le incognite e si ritrovano a dormire per strada.

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