Rifu­giati: polemiche e chiusure

Rifu­giati: polemiche e chiusure

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Unione europea. L’Onu prevede 1,4 milioni di nuovi arrivi. Ma l’Europa non riesce a trovare una posizione comune. Juncker preoccupato. Timmermans inquieto per la decisione tedesca di stabilire la lista dei “paesi sicuri” e limitare cosi’ le richieste di asilo. In Francia polemica sulla dichiarazione di un’eurodeputata di destra: “paese giudeo-cristiano di razza bianca”. Sarkozy nell’imbarazzo

L’Alto Com­mis­sa­riato per i rifu­giati dell’Onu ricorda che la crisi dei migranti non è vicina alla fine: 1,4 milioni di rifu­giati, tra quello che resta di quest’anno e il 2016 potreb­bero attra­ver­sare il Medi­ter­ra­neo. Anto­nio Guter­res dell’Alto Com­mis­sa­riato pre­cisa che gli sfol­lati nel mondo sono pas­sati da 11mila al giorno nel 2010 a 42500 nel 2014. Ma l’Europa si chiude e non pre­para l’accoglienza. Ieri, il pre­si­dente della Com­mis­sione, Jean-Claude Junc­ker, ha affer­mato che “lo stato dell’Unione euro­pea non è buono, le crepe nella soli­da­rietà si mol­ti­pli­cano”, men­tre cre­scono “sen­ti­menti nazio­nali” che oppon­gono i cit­ta­dini e fomen­tano il rifiuto dell’accoglienza. Non ha detto niente di diverso il suo lon­tano pre­de­ces­sore, Romano Prodi, che si pre­oc­cupa del ripiego su di sé dei paesi mem­bri della Ue. Per Junc­ker, che ha pro­po­sto la poli­tica delle quote, l’accoglienza dei rifu­giati è un “obbligo ardente” per gli euro­pei. Ma l’ungherese Vik­tor Orban appro­fitta della tri­buna dell’Assemblea gene­rale dell’Onu per riba­dire la sua posi­zione di rifiuto cate­go­rico e di muri: “l’Europa non puo’ sop­por­tare il far­dello da sola”, ha detto a New York, “sarà desta­bi­liz­zata dalla crisi dei migranti”. Il segre­ta­rio gene­rale dell’Onu, Ban Ki-moon, in rispo­sta, ha accu­sato Orban di “fomen­tare la paura”, senza pro­porre nes­suna soluzione.

Dalla Com­mis­sione arriva anche una cri­tica secca della Ger­ma­nia, che dopo aver aperto le porte adesso cerca di chiu­derle. Per il vice-presidente Frans Tim­mer­mans se è vero che “l’Europa non puo’ acco­gliere tutti, detto que­sto non è pos­si­bile met­tere dei tetti ai richie­denti asilo, sarebbe una vio­la­zione del diritto inter­na­zio­nale” (la Con­ven­zione di Gine­vra del ’51 prende in con­si­de­ra­zione sin­gole per­sone per­se­gui­tate, non i cit­ta­dini di que­sto o quel paese). E’ la rispo­sta della Com­mis­sione al nuovo passo tede­sco. La Ger­ma­nia, che ormai teme di essere tra­volta dall’arrivo dei rifu­giati e migranti – ne sono entrati 270-280mila a set­tem­bre — intende met­tere delle regole più severe per l’asilo. Il mini­stro degli Interni, Tho­mas de Mai­zière, afferma che la Ger­ma­nia deve ormai man­dare “un segnale chiaro a chi non fugge la guerre e non è per­se­gui­tato: non venite”. La Ger­ma­nia pre­vede di ridurre gli aiuti eco­no­mici ai richie­denti asilo. L’obiettivo è anche imporre una lista di “paesi sicuri”: Alba­nia, Kosovo e Mon­te­ne­gro dovreb­bero entrare in que­sta cate­go­ria da novem­bre dopo un voto al Bun­de­stag, con l’obiettivo di limi­tare gli arrivi (nel primo seme­stre di quest’anno il 40% dei migranti entrati nel paese pro­ve­ni­vano dai Bal­cani). Lunedi’, a Bru­xel­les, ci sarà un incon­tro tra il pre­si­dente turco Erdo­gan e i pre­si­denti delle isti­tu­zioni euro­pee per cer­care di tro­vare un approc­cio comune alla crisi dei rifu­giati (la Tur­chia ha accolto circa 2 milioni di siriani). Un’inchiesta dell’Eurobarometro rivela che il 64% dei cit­ta­dini euro­pei vedono che c’è una discri­mi­na­zione etnica nella Ue (il 50% lo con­stata per l’appartenenza reli­giosa). Sono anche in cre­scita anti­se­mi­ti­smo e isla­mo­fo­bia (solo il 59% degli euro­pei acco­glie­rebbe favo­re­vol­mente che un figlio/a spo­sasse un ebreo, per­cen­tuale che cade al 56% se il con­giunto è nero e al 43% se è musul­mano). Intanto, in Fran­cia Nico­las Sar­kozy non trova la rispo­sta da dare all’ultima ester­na­zione dell’eurodeputata Nadine Morano. Ha affer­mato in tv, appel­lan­dosi a De Gaulle, che la Fran­cia è “un paese giudeo-cristiano di razza bianca, che acco­glie per­sone stra­niere” (a Mosca ha aggiunto ieri: “come il Congo, che è un paese di razza nera che acco­glie dei bian­chi”). Tra I Repub­bli­cani alcuni chie­dono che la pre­vi­sta can­di­da­tura di Morano come testa di lista in Mosella alle regio­nali di dicem­bre venga annul­lata. Ma Sar­kozy esita e spera in una “let­tera di scuse” che risolva tutto, anche se Morano non sem­bra voler cedere. La deriva verso l’estrema destra, fomen­tata dall’ex pre­si­dente, con­ti­nua a secer­nere veleno, in una società in preda a una crisi di iden­tità sfrut­tata dai poli­tici, che non sanno por­tare nep­pure l‘inizio di una risposta.



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