by Internazionale | 14 Dicembre 2015 18:34
Il 12 dicembre Nicholas Robertson, un nero di 28 anni, è stato ucciso da due agenti[1] di polizia a Lynwood una città vicina a Los Angeles. Robertson era armato e secondo i testimoni si stava comportando in modo strano; la madre ha riferito che fosse ubriaco. I poliziotti intervenuti per evitare che Robertson ferisse qualcuno gli hanno sparato dopo che l’uomo non ha lasciato la sua arma come richiesto.
Robertson è una delle 1.077 persone uccise dalla polizia statunitense dall’inizio del 2015. Di queste 1.077 persone, 207 erano disarmate e 18 erano minorenni. Sono i dati raccolti dal quotidiano britannico The Guardian, che sta tenendo il conto dall’inizio dell’anno e raccoglie i dati in un progetto di data journalism: The Counted[2]. Il progetto unisce le informazioni pubblicate sulla stampa e le segnalazioni dei lettori, perché il governo statunitense non tiene un registro complessivo delle morti dovute alle azioni delle forze dell’ordine.
Nel conteggio rientrano diversi tipi di episodi: la maggior parte delle morti considerate sono state dovute a ferite da arma da fuoco, ma non mancano i casi di persone uccise dopo essere state colpite con un taser, quelli di persone investite da auto della polizia o morte in custodia.
The Guardian ha pensato di cominciare questa raccolta di dati dopo l’omicidio di Michael Brown[3] a Ferguson, in Missouri, il 9 agosto del 2014: Brown, un ragazzo nero, aveva 18 anni ed era disarmato.
Le cinque città dove la polizia ha ucciso più persone nel 2015
In proporzione al numero di abitanti, i cinque stati in cui la polizia ha ucciso più persone sono: Oklahoma, New Mexico, Wyoming, District of Columbia, Alaska.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2015/12/nel-2015-negli-stati-uniti-la-polizia-ha-ucciso-almeno-1-077-persone/
Copyright ©2025 Diritti Globali unless otherwise noted.