Quattro bambini morti su due isolette greche

Quattro bambini morti su due isolette greche

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Sono quattro in tutto i corpi di bambini recuperati ieri, vittime degli ultimi naufragi di gommoni che hanno affrontato le acque agitate e gelide dell’Egeo.

Tre sono stati trovati al mattino sull’isola di Agathonisi, vicino Samos, nel Dodecanneso, e uno a sera sulla spiaggia di un’altra isola, ancora più piccola — un grappolo di case bianche sopra uno scoglio — l’isoletta di Farmakonissi, sempre davanti alla costa turca di Bodrum. Quest’ultimo bambino morto faceva parte di un convoglio di 63 persone, tutte in salvo, eccetto lui. Gli altri tre erano in un gruppo di 20 naufraghi salvati da pescatori e guardie costiere greche.
Tra questi Salih Abbasi, 14 anni, inizialmente dato per disperso. In serata è stato trovato e ha potuto riabbracciare il padre Ali, ricoverato nell’ospedale di Ayvacik, la base di partenza.

I più piccoli sono i più esposti al congelamento, inoltre anche se sanno stare a galla non ce la fanno a nuotare, neanche se la riva è vicina. Ma non sono gli unici a trovare la morte nelle traversate. È di due giorni fa il ritrovamento di nove cadaveri di adulti affogati, spiaggiati nei pressi del paesino di Seferihisar, distretto di Izmir, e sulla marina di Ayvacik, un po’ più a nord.

Le autorità turche hanno constatato che, dato l’elevato stato di decomposizione, il mare potrebbe aver restituito i corpi di un naufragio di 5–10 giorni prima. È stato possibile ricostruire soltanto il sesso: cinque uomini e una donna a Seferihisar e un ragazzino più due donne a Ayvacik.

Nei primi undici giorni dell’anno, secondo i conti dell’Organizzazione mondiale delle migrazioni (Oim), sono state 18.872 le persone che hanno tentato la traversata per raggiungere l’Europa. Di questi, fino a martedì, si contavano 47 morti, ai quali vanno aggiunti i nove restituiti dalle onde e i quattro bambini di ieri. Nel 2015 i naufraghi sono stati 805



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