Scalia, le ultime ore con la loggia segreta dei super cacciatori

Scalia, le ultime ore con la loggia segreta dei super cacciatori

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NEW YORK I cacciatori protetti in cielo da Sant’Uberto e beneficiati sulla terra da potenti incarichi e cospicui patrimoni finanziari si danno appuntamento ogni anno nel Cibolo Creek Ranch in Texas. Venerdì 12 febbraio erano in 36, tutti uomini, per un week end da trascorrere tra schioppettate, cocktail e chiacchiere amabili. Tra di loro anche il giudice Antonin Scalia, 79 anni, ospite d’eccezione. La mattina dopo l’alto magistrato italo-americano, uno dei 9 componenti della Corte suprema, fu trovato morto nella sua stanza. Da quel momento i giornali americani, in particolare il Washington Post , hanno cominciato a scavare nelle ultime ore trascorse al ranch da Scalia.
Nessuna trama oscura sulle cause del decesso: «morte naturale» è il rapporto delle autorità locali ora accettato anche dall’Fbi. Ma ciò che emerge, invece, è uno stile di vita forse legittimo, ma non esattamente cristallino. Scalia viaggiava senza pensieri, niente portafoglio o carta di credito. Pensavano a tutto i suoi generosi anfitrioni. Generosi e disinteressati? Il proprietario del ranch texano, John Poindexter è anche il titolare di una grande azienda che porta il nome di famiglia e dà lavoro a circa 4000 dipendenti.
Lo scorso anno, la causa intentata alla società da un ex impiegato approdò alla Corte Suprema. Scalia e gli altri giudici respinsero le rivendicazioni del lavoratore, che sosteneva di essere stato discriminato sulla base dell’età, sollevando la J.B Poindexter & Co. da ogni addebito. Questi sono i fatti, così come ricostruito dai giornali americani. Poi, naturalmente, altra cosa è provare che il giudizio di Scalia sia stato condizionato dalla familiarità con uno degli attori nel procedimento.
Poindexter, comunque, si segnala come un soggetto piuttosto attivo e con un’idea produttiva del tempo libero. In quel fine settimana funestato dalla morte del giudice, l’industriale texano aveva convocato i confratelli dell’«International Order of St.Hubertus», un’aristocratica associazione di cacciatori fondata addirittura nel 1695 dal Conte Franz Anton Von Sporck in Boemia. La storia del «capitolo», la sezione americana, risale solo al 1966, con la prima riunione nel Bohemian Club di San Francisco, a sua volta affiliato al Bohemian Grove, una delle più note società segrete degli Stati Uniti, come scrive il New York Times .
Per il momento non è ancora chiaro che cosa ci facesse il settantanovenne Scalia in questo network di cripto logge e loggette, frequentato anche da personaggi vicini al suo mondo, come l’amico Allen Foster, uno degli avvocati più in vista di Washington.
Sulla stampa americana si è aperta una discussione se non sull’etica, almeno sul senso di opportunità che dovrebbe ispirare il comportamento privato di un alto magistrato. Scalia, ma non solo lui, si è invece mosso in maniera disinvolta. Dal 2004 al 2015 ha accettato 258 inviti per tenere conferenze, lezioni, seminari con gli studenti. Solo nel 2014 i viaggi sono stati 23 con destinazioni come le Hawaii, l’Irlanda, i resort della Svizzera. Sempre tutto pagato, dal volo, spesso su aerei privati, all’acqua minerale.
Giuseppe Sarcina


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