L’Onu conferma il naufragio dei 500
Pareva un naufragio fantasma: 500 migranti scomparsi nel Mediterraneo la scorsa settimana. Arrivano invece le prime conferme dai sopravvissuti: a Kalamata in Grecia, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati ha raccolto le testimonianze di 41 migranti provenienti da Somalia, Sudan, Etiopia ed Egitto. Tutti raccontano di essere scampati a un naufragio che sarebbe costato la vita a 500 persone.
Il barcone era partito dai dintorni di Tobruk, in Libia (e non dall’Egitto, come indicato nei giorni scorsi), diretto verso l’Italia. L’Unhcr scrive che «Fino a 500 persone potrebbero aver perso la vita nel naufragio di una grande imbarcazione, affondata nel Mediterraneo in un luogo non definito tra Libia e Italia». I sopravvissuti (37 uomini, 3 donne e un bambino) sono stati tratti in salvo da un mercantile e portati a Kalamata, nel Peloponneso, il 16 aprile. Facevano parte di un gruppo di 100-200 persone partito su un’imbarcazione lunga circa 30 metri. Dopo ore di navigazione, i trafficanti hanno tentato di trasferirli su una barca più grande, con a bordo già centinaia di persone. Durante le operazioni, l’imbarcazione principale si è capovolta ed è affondata. Sulla necessità dei soccorsi torna il presidente della Camera, Boldrini: «In Italia abbiamo assistito agli attacchi strumentali di chi, anziché mettere al primo posto il valore della vita umana, vorrebbe che i soccorritori tradissero la legge del mare, ignorando le richieste d’aiuto di chi ha il passaporto sbagliato o un colore della pelle diverso». Rallentano gli sbarchi in Italia: «Oggi — fa sapere il ministro Alfano — sono solo il 6 per cento in più rispetto allo scorso anno».
L’Europa intanto apre alla proposta italiana degli Eurobond percoprire i costi legati all’immigrazione: «Sarà discussa», assicura il commissario Avramopoulos.
Related Articles
Napolitano e le dimissioni: tempi ancora da valutare
Il presidente non vuole dare alibi sulle riforme: sono separate dalle mie scelte
I manager guadagnano in un anno quanto un dipendente in trentuno
Disuguaglianze. Rapporto Mediobanca: se l’A.d. raddoppia, e trova un altro stipendio, mettiamo da direttore generale, l’impiegato deve lavorare 43 anni. Una vita intera per guadagnare il reddito di un anno dei «capi».
La giustizia europea rivoluziona il diritto d’asilo
In futuro gli immigrati che hanno inoltrato richiesta d’asilo non potranno essere trasferiti in uno stato dell’Ue dove “rischiano di essere sottoposti a trattamenti disumani e degradanti”, scrive la Tageszeitung. La Corte di giustizia europea ha infatti dato ragione a 6 rifugiati afgani, iracheni e algerini, che dopo essere entrati nell’Unione passando per la Grecia hanno successivamente inoltrato una richiesta d’asilo nel Regno Unito e in Irlanda. Conformemente al regolamento “Dublin II“, che stabilisce che le domande d’asilo devono essere esaminate dal primo stato europeo che ha accolto i rifugiati, i 6 erano stati trasferiti nuovamente in Grecia, dove però le condizioni di accoglienza sono pessime.