Stipendi degli italiani ai livelli del 2004

by Francesco Di Frischia, Corriere della Sera | 8 Aprile 2016 10:03

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ROMA Un Paese spaccato a metà: al Nord si guadagna il doppio che al Sud. Ma soprattutto dove, per la prima volta negli ultimi 10 anni, la media nazionale degli stipendi nel 2014 è più bassa rispetto al 2004. L’allarme lo lancia l’Istat nel rapporto «Noi Italia» diffuso ieri che raccoglie un ricchissimo patrimonio di dati in 100 indicatori, sei macro aree e 19 settori: dall’economia alla cultura, dal mercato del lavoro all’ambiente.

Esaminando il quadro economico, secondo l’indagine, nel 2014 il Prodotto interno lordo pro capite nel Mezzogiorno (16.761 euro) è quasi la metà di quello del Nord Ovest (30.821), che non è molto superiore a quello del Nord Est (29.734 euro). I numeri sullo spaccato territoriale non vanno oltre il 2014, lasciando fuori il 2015, anno in cui, almeno a livello nazionale, il Pil è salito dello 0,8%. Altro dato a dir poco preoccupante è che diminuisce, anche se di pochissimo, per la prima volta dal 2004, la speranza di vita alla nascita: negli uomini il valore arretra dello 0,2% attestandosi a 80,1 anni, mentre per le donne la marcia indietro è dello 0,3% (84,7). Nel Mezzogiorno, però, si vive peggio che al Centro-Nord tanto che i valori della speranza di vita si confermano al di sotto della media nazionale. E nascono sempre meno bambini: continua infatti a diminuire il numero di figli per donna. Nel 2014 siamo a 1,37, mentre occorrerebbero circa 2,1 neonati per donna per garantire il ricambio generazionale. Da non sottovalutare poi che l’Italia, secondo l’Istat, rimane uno dei Paesi dell’Ue dove ci si sposa meno: nel 2014 solo 3,2 matrimoni ogni mille abitanti. E ovviamente gli anziani sono tantissimi: 157 cittadini over 65 ogni 100 giovani e 55,1 persone in età non lavorativa ogni 100 in età lavorativa, andamento in continua crescita negli ultimi anni. Inoltre tra il 2013 e il 2014 l’incidenza della povertà, relativa e assoluta, è risultata sostanzialmente stabile: la povertà relativa coinvolge circa un decimo delle famiglie residenti, quella assoluta il 5,7%.

Confortante dal punto di vista economico il fatto che nel 2015 la quota di cittadini soddisfatti per la propria situazione economica risulta in aumento (47,4%) per il secondo anno consecutivo. Migliorano anche gli stili di vita degli italiani: nel 2014 si riducono i consumatori di alcol a rischio (15,5%), i fumatori (19,5%) e gli obesi (10,2%). Buone notizie pure dal tasso di mortalità infantile che continua a diminuire: nel 2013 in Italia è di 2,9 per mille nati vivi, tra i più bassi dell’Ue. Tra le curiosità siamo uno dei Paesi più motorizzati d’Europa: nel 2014 quasi 610 auto ogni mille abitanti.

Francesco Di Frischia

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